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Frutta e verdura inquinata, arriva la lista nera

Frutta e verdura sono alimenti preziosi per la nostra salute, ricchi di vitamine, Sali minerali e fibre, tuttavia, la presenza di pesticidi, spesso sopra i limiti consentiti, rischia di comprometterne la qualità danneggiando sia l’uomo che l’ambiente. Dagli Usa arriva la lista nera dei cibi più inquinati stilata dalla Environmental Working Group, che ordina 45 prodotti ortofrutticoli in base al livello di contaminazione.

In totale sono stati esaminati ben 60.700 campioni, e i dati sono stati incrociati con quelli del Dipartimento dell’Agricoltura USA. Come hanno tenuto a precisare i ricercatori, le analisi sul contenuto di pesticidi non sono state condotte su prodotti all’origine, ma su alimenti lavati e in alcuni casi anche sbucciati.

Ai vertici della black list troviamo la mela, tra i frutti più consumati in assoluto, ma a quanto pare “avvelenata”. Sul podio sono finiti anche sedano e peperoni, seguiti da pesche, fragole, pesche noci d’importazione, uva, spinaci, lattuga e cetrioli. Le patate si sono piazzate al 12° posto, mentre le carote al 21°. Ultima classificata la cipolla.

I consumatori, sempre più attenti alla qualità degli alimenti, non sono più così sprovveduti come un tempo, e non è un caso, a detta di Ken Cook, presidente della EWG, che il mercato dei prodotti biologici sia in crescita.

I dati sono tutt’altro che rassicuranti e farne le spese sono soprattutto i soggetti più delicati, come i bambini e gli anziani, ma anche le donne in gravidanza. Tuttavia, grazie ad alcune precauzioni, si possono limitare i danni. La dottoressa Catherine Leclercq, ricercatrice dell’Inran ha spiegato che:

È fondamentale lavare bene frutta e verdura prima del consumo ed è anche importante diversificare gli alimenti, in modo da differenziare l’esposizione alle tracce di agenti inquinanti e non rischiare di essere sistematicamente esposti allo stesso tipo di pesticida.

La ricercatrice, inoltre, fa notare che la lista, essendo americana, è relativa ai prodotti disponibili sul mercato USA. In Europa, invece, la legislazione in materia di pesticidi è ben più severa.

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