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Passione per la cucina, storia di personalità

La cucina è un luogo sempre più deputato ai momenti di socialità, in grado di offrire un ritratto davvero perfetto e veritiero di quella che è la propria essenza e personalità in relazione a gusti e passioni. E’ un ambiente dove si vive gran parte della giornata e all’interno del quale si condividono esperienze, complice anche la sempre crescente attenzione riservata a questa zona della casa da progettisti e designer. Che siano cucine shabby chic oppure in stile industriale, rustiche o anche futuristiche la sostanza non cambia: quello del ‘food’ rappresenta un business sotto molteplici aspetti, capace di scatenare le migliori fantasie ai fornelli nel nome di un benessere personale fatto di piccoli grandi vizi.

Ecco perché sempre più persone, uomini e donne di tutte le età, sentono forte il richiamo di estro e creatività, che può essere assecondato consultando le migliori ricette di cucina su cucinarefacile.com. Il cibo infatti è in grado di rappresentare una profonda connessione con la vita stessa e le sue sfaccettature. Offrire le proprie creazioni culinarie agli altri, amici e parenti che siano, è in pratica come regalare una parte di se stessi. Un gesto che racconta emozioni e debolezze, rivela l’amore per la tradizioni e verso la cultura popolare ma anche un gusto innato per l’esplorazione di sempre nuovi orizzonti (in tal caso gastronomici).

Il cuoco, carattere dietro ai fornelli

Quando si sceglie di mettersi dietro ai fornelli e si inizia a cucinare per qualcuno, beh questo può essere un gesto di puro amore. Lo chef ha una personalità che per definizione è estrosa, da coniugare poi con il carattere tipico di ciascuno. C’è il re del barbecue, il disordinato e il perfezionista ma anche chi non si prende mai una pausa e vive per imparare la prossima ricetta che stupirà tutti quanti. Alcuni invece entrano in uno stato di trance vivendo delle vere e proprie scariche di adrenalina quando il profumo della pietanza sale su dalla pentola e poi ci sono quelli che bramano il giudizio dei propri commensali e lo precepiscono come fossero vere e proprie ‘stellette’ da appuntarsi sulla casacca. Il gusto di sperimentare sempre nuove alchimie e il piacere del tramandare conoscenza e saperi in cucina sono entrambi delle sensazioni capaci di donare un benessere che è prima di tutto emotivo e personale. Non ha importanza per il cuoco che un piatto sia di ‘novelle cuisine’ oppure racconti una tradizione tipica locale: l’importante è la dedizione per il risultato finale.

De gustibus, ecco i cibi che parlano di noi

E’ proprio vero che il cibo è uno dei piaceri della vita e che il mangiare insieme unito alla condivisione della tavola serve ad entrare in connessione con gli altri. Anzi, è proprio lo spirito stesso con il quale ci si pone nei confronti del cibo a farsi rivelatore di mille e un dettaglio sull’identità e il modo di vivere certe situazioni. Ci sono due macro aree, in linea generale, nelle quali è possibile andare a suddividere le pietanze: il salato e il dolce. Ma con dettagli di non poco conto, che riguardano per esempio la lentezza nella masticazione (tipica degli amanti del gusto, ai quali piace il concetto ampio di ‘assaporare’) o la troppa voracità (caratteristica di chi è talmente distratto da ‘altro’ da non godersi nessun gusto in particolare). E’ proprio come scattare una fotografia, un’istantanea che in pochi attimi fa uscire i colori della personalità.

Gli amanti dei cibi dolci e soffici (dai cornetti ai quadratini di cioccolato, passando per torte e creazioni gourmet) rivelano un carattere disponibile e aperto alla collaborazione con gli altri. I golosi di salato, anche nel momento clou della colazione, si mettono in evidenza per una caratterialità di tipo indipendente. Chi è particolarmente lento nella masticazione è in genere un tipo riflessivo, che rifugge lo stress e le ansie connesse: si concentra in tutto ciò che fa. E viceversa, in relazione agli iper voraci. Senza dimenticare un’altra attività importante che ruota attorno al ‘momento del cibo’: il modo in cui ci approccia a fare la spesa, il movimento tra i corridoi del supermarket e lo stile nel compiere gli acquisti (chi fa la ‘scorta’, chi prende l’essenziale e chi va sostanzialmente a caso) è indice di differenti personalità: dall’amante dell’ordine a ogni costo passando per il caotico e il risparmiatore.