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Coppia omosessuale: nasce bimbo dopo fecondazione artificiale

E’ nato Giulio, un piccolo cucciolo che è già una star. Non è figlio di personaggi famosi, ma frutto di un grande amore, come quello delle fiabe! E’ l’amore tra Sara e Margherita, due donne senesi, che pur di coronare insieme il loro sogno di maternità, hanno dovuto sfidare pregiudizi e legislazioni limitative: quelle italiane.

Si sono dovute trasferire per un certo periodo in Danimarca, dove è permessa la fecondazione eterologa, (negata in Italia!) ovvero quel tipo di inseminazione artificiale che prevede lo spermatozoo o l’ovulo provenienti da un donatore esterno alla coppia

Vi avevamo raccontato la loro storia poco tempo fa (qui). Ora il bimbo è nato, con il parto naturale, messo al mondo da Margherita, assistita dalla sua compagna Sara, così come era avvenuto per la fecondazione.

Gli spermatozoi, come sempre in questi casi, appartengono ad un donatore sconosciuto, che per assurdo, se comparisse fra 20 anni avrebbe più diritti su Giulio di Sara!

Si perché un’altra limitazione della nostra legge è questa: la donna dal punto di vista giuridico non ha patria potestà o altre forme di diritto. L’unico genitore riconosciuto in questa famiglia è Margherita, mamma biologica.

Ma questi sono solo spunti di riflessione, Medicinalive si occupa di salute, in questo caso quella psichica e relazionale del bambino che crescerà.  Al riguardo si era già espresso il prof. Andrea Angiolini  Direttore dell’Unità operativa di Psichiatria delle Scotte di Siena (città dove vivono le due donne). Questa la sintesi: negli Usa, dove ha avuto modo di fare esperienza proprio con coppie gay desiderose di avere figli, il problema non si pone.

Non esistono rischi psichici per un bambino nato da una coppia omosessuale. Lo confermerebbero numerose ricerche internazionali di psichiatria e psicologia. I rischi ed i supporti psicologici che si danno alle coppie che si rivolgono alla fecondazione assistita, sono gli stessi, che siano gay o etero. Sono di per se stesse l’inseminazione e l’adozione a necessitare di un supporto, un semplice aiuto. Come capita anche per le “gravidanze” più fisiologiche a volte!

Possiamo aggiungere, che anche gli studi italiani e la pratica quotidiana ci insegnano delle cose: il bambino che nascerà e crescerà, sarà influenzato dall’ambiente circostante, dalla serenità e dall’equilibrio che i suoi familiari riusciranno a trasmettergli. Nel caso delle due donne gli elementi ci sono tutti.

Spetterà comunque a loro non farlo sentire “diverso”, in quanto figlio di due mamme. Ma data la loro grinta contiamo ci riusciranno. Al riguardo hanno già annunciato:

“Appena sarà in grado di comprendere, diremo a nostro figlio tutta la verità. Gli diremo che lo abbiamo voluto tanto e che non gli faremo mai mancare il nostro amore, così che possa sentirsi bene e a suo agio anche con gli altri”.

Se è vero (citando Giovanni Bollea, uno dei padri della Neuropsichiatria Infantile in Italia) che “Le madri non sbagliano mai”, con due, il piccolo Giulio è proprio fortunato!