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Fecondazione in vitro, maggiori possibilità di successo grazie a nuovi esami genetici

Dall’European Hospital di Roma arrivano importanti novità per le coppie che ricorrono alla fecondazione in vitro per avere un bambino: secondo quanto pubblicato sulla rivista Biomed Research International, grazie ad alcuni esami genetici molto specifici si riuscirebbero ad aumentare di un bel po’ le percentuali di successo della gravidanza nella donna che ricorre a fecondazione.

Lo studio, condotto dal dottor Ermanno Greco, consente di sottoporre l’embrione a esami genetici effettuabili già dopo qualche giorno dal suo sviluppo: il vantaggio? Già si conosce la natura dell’embrione che viene impiantato qualche giorno più tardi rispetto a quanto è stato fatto fino ad ora ovvero quando è già diventato quello che in gergo specifico viene chiamato blastocisti (una sferetta composta da circa duecento cellule). Grazie ai nuovi esami genetici ai quali l’embrione viene sottoposto si ha la possibilità di capire se è sano oppure no. Questo grazie alla comparazione con il genoma di un embrione in perfetta salute. Se la blastocisti viene considerata sana, ecco che si passa alla fecondazione assistita. Grazie ai nuovi esami genetici, insomma, si riesce a capire in anticipo se l’embrione che si sta per impiantare è malformato oppure buono, evitando così in questo modo che un embrione non sano, e quindi che non ce la farebbe a svilupparsi nell’utero della donna, possa essere lo stesso impiantato. Allo stesso tempo si eviterebbero anche gravidanze plurigemellari perché verrebbe impiantato un solo embrione alla volta.

Le nuove analisi genetiche insomma danno grandi speranze a quelle coppie che devono ripiegare sulla fecondazione in vitro anche perché le possibilità di successo di portare a termine una gravidanza si innalzerebbero di un po’. La fecondazione in vitro, secondo quanto riportato sulla Biomed Research International, garantirebbe di media una riuscita del 40% mentre con le analisi dettagliate e spiegate nella sua ricerca dal dottor Ermanno Greco (che porterebbero all’impianto solo ed esclusivamente di un embrione sano) la percentuale arriverebbe a toccare il 70%.

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