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La salute delle donne ed i benefici del vibratore

 Quando si parla di sessualità e sesso, affrontando il discorso da un punto di vista prettamente medico, difficilmente si parla di sex toys. Il gioco erotico raramente viene citato nella letteratura medica contemporanea sebbene sia stato inventato circa un secolo fa per combattere l’isteria. Uno studio recentemente condotto negli Stati Uniti elenca tutti i benefici che le donne possono provare con l’utilizzo del vibratore.

E non parliamo solo del piacere sessuale fine a se stesso, ma delle conseguenze positive che l’utilizzo di questo oggetto da parte delle rappresentanti del sesso femminile archivia rispetto a patologie come l’anorgasmia, i disturbi del desiderio sessuale e tutti quei problemi secondari relativi alle conseguenze dell’approccio terapeutico scelto per combattere il cancro.

Il vibratore negli ultimi cinquanta anni ha subito un vero e proprio boom commerciale arrivando spesso, come succede anche in Italia, ad essere venduto in alcune farmacie. Tornando alla ricerca da noi citata, parliamo di un ampio studio condotto su un campione di 3.800 donne di età compresa tra i 18 ed i 68 anni coordinato dalla dott.ssa Debra Herbenick del Centro per la Promozione della Salute Sessuale dell’Indiana University. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista di settore Journal of Sexual Medicine.

La squadra di ricercatori coordinata dalla dott. ssa Herbenick ha sottoposto a tutte le partecipanti allo studio un questionario attraverso il quale prima di tutto stabilire lo stato di salute delle volontarie e poi correlare allo stesso l’uso di vibratori ed eventuali benefici ad essi correlati.

Il 52% delle donne intervistate, la maggioranza ha dichiarato di usufruire dei “servizi” di un vibratore. Coloro che ne facevano uso risultavano avere una sessualità più giovane in media di un anno. La produzione di impulsi di ampiezza e frequenza variabili erano nei casi presi in considerazione in grado di aumentare l’eccitazione e di contrastare la latenza dell’orgasmo nelle donne, come già anticipato, anche in coloro prive di “stimoli” a causa delle problematiche relative alla sottomissione a chemio e radioterapia.

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Fonte: Journal of Sex Medicine