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Nuovi servizi in farmacia

La Legge 69/2009 ha aperto la strada a nuovi sviluppi della far­macia e dei servizi che questa può offrire. Ne parliamo con Andrea Mandelli, presidente della Federa­zione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi). Come la farmacia potrà essere più vicina ai cittadini?

Da tempo la Fofi auspicava che la farmacia diventasse un centro di servizi dove si potessero prenotare esami e visite, ritirare referti, effet­tuare esami diagnostici di primo li­vello. E, ancor più importante, che il farmacista potesse consegnare i medicinali a domicilio per chi ha difficoltà di movimento, preparare i farmaci “su misura” necessari alla terapia del dolore e alle cure palliativo, così come le miscele nu­trizionali per chi non può alimen­tarsi normalmente.

Quali sono i servizi più apprez­zati e richiesti?

Secondo una ricerca Scia Bocconi, il 65% degli italiani è favorevole a questa svolta. I servizi più deside­rati sono quelli che prevedono le prestazioni infermieristiche, come la vaccinazione o le iniezioni intra­muscolari; ma anche la possibilità di eseguire i test o i controlli periodici necessari in malattie come il diabete; o ancora, programmi per la disassuefazione dal fumo o il controllo del peso.

Ma la legge non consente di fornire tutti questi servizi…

Il Testo unico delle leggi sanitarie vieta che nella farmacia si eserciti­no altre professioni sanitarie. Ciò ha un senso nel caso di medici e veterinari, che possono prescrive­re farmaci; ma non esiste conflitto di interessi con un professionista come l’infermiere. La nuova nor­ma ha in parte rimosso questo di­vieto e apre la prospettiva a ulted­riori nuovi servizi, per i quali po­trebbe richiedersi la presenza del­l’infermiere in farmacia.

Quali nuovi servizi saranno offerti da ogni farmacia?

Le farmacie aderiranno libera­mente, convenzionandosi con le Regioni. Come Fofi ci im­pegneremo perché ci sia un’adesione massiccia.

I servizi saranno a paga­mento?

Alcuni saranno a carico del Ssn, dove la Regione applicherà la Convenzione, altri potranno esse­re a pagamento. Per altro, l’indagi­ne della Bocconi prova che oltre il 50% dei cittadini è disposto a pa­gare: il che conferma che esiste un bisogno reale.

Ci saranno tariffe uniformi?

Per i servizi acquistati privatamen­te sarà la singola farmacia a stabi­lire il compenso, badando però che questo sia sempre equo.