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Otoplastica laser: la parola all’esperto

 Esistono di sicuro varie tecniche chirurgiche per affrontare l’otoplastica, ovvero la correzione delle orecchie a sventola tramite un intervento di chirurgia plastica. Tra queste troviamo quale recente acquisizione anche l’utilizzo del laser, al posto del bisturi. Si tratta di un laser CO2 (ad anidride carbonica) pulsato, che come noto ha la proprietà di praticare incisioni precise e molto sottili (ovviamente sempre grazie alla mano esperta del chirurgo che lo adopera), limitando gli esiti cicatriziali, il gonfiore e gli eventuali ematomi post operatori. Ma è veramente così? Quali sono le differenze sostanziali di un’operazione di chirurgia estetica con il laser? Ed effettivamente quali benefici per ciò che riguarda l’otoplastica? Abbiamo chiesto il parere al professor Mario Dini specialista in chirurgia plastica ed estetica, come sempre molto disponibile a rispondere ai nostri e ai vostri quesiti, che ci sorprende andando in controtendenza.

Il laser e la chirurgia estetica

Il laser sembra essere in procinto di sostituire il bisturi in sala operatoria in ogni campo, soprattutto nella chirurgia estetica è veramente così?

“La chirurgia estetica ha un campo di applicazione estremamente vasto, occupandosi di tutto il corpo. Nuove procedure così come nuove tecnologie, quale il laser, sicuramente ampliano gli obiettivi della chirurgia estetica rappresentando, in ben definite problematiche, un’arma in più rispetto alla sola chirurgia. Il laser in generale è uno strumento molto tecnologico e ne esistono numerose varietà (co2, neodimio-yag, dye laser ecc….) e servono per trattare varie patologie. Il laser chirurgico è solo il co2 e serve solo per incidere la cute. Tuttavia il laser non sostituirà mai le tecniche di chirurgia plastica e chirurgia estetica tradizionali.”

Otoplastica, si può fare con il laser?

“L’utilizzo del laser per correggere una anomalia di sviluppo come sono le orecchie a sventola non è previsto e non può sostituirsi, neppure parzialmente, all’intervento chirurgico che, con le sue diverse tecniche correttive, è in grado di risolvere o migliorare le numerose anomalie del padiglione auricolare. O meglio: alcuni chirurghi usano il laser per incidere la cute dietro l’orecchio. E’ una scelta professionale, ma l’intervento di otoplastica è molto altro dunque non ritengo che nel caso specifico della correzione delle orecchia a sventola si possa avere un vantaggio determinante rilevante per il paziente o più in generale dal punto di vista tecnico/operatorio. E’ indubbio però che la parola “laser” attualmente sia molto in voga e dunque fa sentire il paziente un pochino più sicuro. Non di più.”

Se avete altre domande su questo o altri temi riguardanti la chirurgia plastica ed estetica, come sempre il professor Dini è disponibile a rispondervi. Potete scriverci nello spazio dedicato ai commenti o inviarci una mail al nostro indirizzo di posta elettronica [email protected].

Approfondimenti ed altri contatti su

www.chirurgia-plastica-estetica.it
www.mariodini.it

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