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Ipotiroidismo subclinico e terapia con eutirox: endocrinologo risponde

L’ipotiroidismo subclinico è una condizione patologica caratterizzata da scarso funzionamento della tiroide in cui non si avvertono ancora dei sintomi ben evidenti. Per tale motivo spesso la proposta da parte dello specialista di avviare una terapia con eutirox può non essere particolarmente accettata o compresa dal paziente. I dubbi, nel nostro spazio dedicato ai Consulti online su Medicina Live, e la risposta del Dottor Mario Francesco Iasevoli, da leggere di seguito.

Descrizione dettagliata del problema:

“Buongiorno Dott., ho una forma di ipotiroidismo subclinico asintomatico, valori a gennaio 2013: TSH 5,59 e FT4  0,71. Ecografia tiroide nella norma. Ho preso di mia iniziativa un integratore di iodio da febbraio fino ad ottobre. A ottobre ho rifatto gli esami e il TSH si è alzato a 7,63 e FT4 1,11. L’uso prolungato dell’integratore, secondo lei, può aver influito sul valore del tsh? Il mio medico di base, che è anche endocrinologo, mi ha prescritto Eutirox 50. Io sono contro l’uso a vita di un medicinale che farà addormentare definitivamente la mia tiroide, ma al tempo stesso ho paura che la mia tiroide tenderà a peggiorare. Lei cosa mi consiglia di fare?? Grazie mille.”

 

Specializzazione: Endocrinologia e malattie metaboliche

Tipo di Problema: ipotiroidismo

La risposta, come sempre in questi casi,  è del dottor Mario Francesco Iasevoli specialista in endocrinologia e malattie del metabolismo presso l’Unità Operativa Complessa Endocrinologia-Azienda Ospedaliera Universitaria II Policlinico-Sun di Napoli:

“Cara utente, come dice lei il suo è un ipotiroidismo subclinico, ora bisognerebbe capire la causa; mancano informazioni su eventuale titolaggio di autoanticorpi tiroide e un eco tiroide; potrebbe essere dovuto ad una tiroidite autoimmune oppure a deficit enzimatici. L’eccesso di iodio può di fatto rallentare la produzione degli ormoni tiroidei poichè c’è una pompa che fa entrare lo iodio nella tiroide che si blocca se è presente una concentrazione troppo elevata. Ora è vero che il suo tsh è aumentato, ma tale incremento non è clinicamente rilevante ed inoltre non coerente con l’aumento di frazione libera di tiroxina che invece è clinicamente rilevante. Può darsi che la sua tiroide ha prodotto più ormoni tiroidei, ma i suoi livelli plasmatici non sono ancora costanti tanto da andare a inibire il TSH.

Possiamo affermare che la situazione non è cambiata di molto e lei continua ad avere un ipotiroidismo sublicinico. Le linee guida sono contrastanti nell’indicare l’uso della terapia sostitutiva con l- tiroxina in queste situazioni; andrebbe valutato caso per caso e verificare il rapporto rischio beneficio. Se non ha sintomi particolari e si avvicina alla menopausa io direi che la terapia con eutirox non sia indicata, almeno per ora.

Non posso prevedere se la sua funzionalità tiroidea peggiorerà poichè non so la causa del suo quadro, ma le posso dire che qualsiasi sia la causa la terapia con l-tiroxina è solo sostitutiva, cioè da al suo corpo ciò che lui non riesce a produrre da solo, e non può influenzare la storia naturale della patologia. E le posso dire che se il suo dosaggio è corretto non “addormenta” la tiroide, proprio perchè la sua funzione è quella di dare ciò che manca e non dare un eccesso di ormoni cosa che determinerebbe una riduzione dell’attività tiroidea. Quindi io direi di ricontrollare entro due mesi i valori della funzionalità tiroidea e valutare la comparsa di eventuali sintomi; le ricordo che finchè la frazioni rientrano nei range di normalità e il tsh non supera i 10 si parla sempre di ipotiroidismo subclinico e rimane valido ciò detto sopra. Spero di essere stato utile e chiaro. Distinti saluti.

Dottor Mario Francesco Iasevoli [email protected] “.

 

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E’ doveroso ricordare che non si effettuano diagnosi online e neppure si prescrivono terapie : Medicinalive e gli esperti coinvolti propongono contenuti a scopo esclusivamente informativo, che mai, in nessun caso possono sostituire una visita specialistica diretta o il rapporto con il proprio medico curante, le uniche basi attraverso cui dopo una diagnosi certificata ed una visita clinica è possibile prescrivere un qualunque trattamento.

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