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Bambini: non è la tv che fa male, ma solo determinati programmi

Partendo dal presupposto che esagerare in qualsiasi attività fa sempre male, possiamo affermare che guardare un po’ di tv non nuoce alla salute dei bambini. Alcuni programmi però potrebbero fargli male, ed il dramma è che a volte sono proprio i programmi per bambini i più “pericolosi”. Ad affermarlo è uno studio dell’Università della Virginia secondo cui alcuni cartoni animati dallo stile frenetico finiscono con l’annebbiare la mente del bambino, che in fase di crescita può creare qualche disturbo.

Nel loro studio i ricercatori hanno dimostrato come i bambini che hanno guardato appena nove minuti del cartone animato “SpongeBob SquarePants” hanno risposto peggio ad alcuni compiti che richiedevano concentrazione e autocontrollo rispetto ai ragazzi che hanno guardato un cartoon con un ritmo lento oppure coloravano dei disegni. Questo perché il famoso film d’animazione aveva cambi di scena ogni 11 secondi in media, ed un ritmo che faceva rimanere i piccoli incollati allo schermo.

Lo studio non era molto esteso (60 volontari), e gli scienziati hanno lasciato intendere che ci vogliono molte altre osservazioni per poter enunciare una teoria precisa, ma intanto sottolineano come sia molto importante che i genitori non solo controllino quanto tempo i loro figli passano davanti alla tv, ma anche cosa guardano. Secondo Dimitri Christakis del Children Research Institute di Seattle che non è stato coinvolto nello studio

Non è che tutta la televisione crea deficit di attenzione. E’ il ritmo del programma, quello che chiamiamo “le caratteristiche formali”, che effettivamente incide.

Anche se questa ricerca è piuttosto limitata, si va ad aggiungere ad altri studi effettuati precedente che hanno prodotto risultati “misti” sugli effetti della televisione sullo sviluppo del bambino, anche se un po’ tutti i ricercatori hanno riconosciuto dei segnali preoccupanti. Per esempio, uno studio pubblicato nel 2009 negli Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine, aveva scoperto che il tempo davanti alla televisione riduceva l’attività verbale, in particolare tra genitori e figli, che potenzialmente poteva “soffocare” il linguaggio in un’età in cui lo sviluppo sociale è fondamentale.

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[Fonte: Livescience]