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Vaccino trivalente: correlazione con l’autismo? Il caso di Rimini

 Un collegamento tra vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia, N.d.R.) ed autismo? Sebbene gli scienziati siano certi della mancanza di correlazione a tal punto di ritirare dagli archivi della rivista “The Lancet” un articolo a tal riguardo pubblicato dal dott. Andrew Wakefield del 1998, di tutt’altro avviso sembra essere il Tribunale di Rimini, il quale ha appena riconosciuto tale associazione in merito ad un bambino italiano.

Da più di dodici anni il tema è sulla bocca nei maggiori virologi e genetisti: appare quindi normale lo sconcerto dei maggiori rappresentanti della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI); della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG); della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e della Società Italiana di Pediatria (SIP) riuniti nel Board Scientifico del Calendario Vaccinale per la Vita.

Tutto nasce dalla denuncia effettuata dai genitori di un bambino riminese, nato nel 2002, divenuto improvvisamente iperattivo e chiuso nei confronti del mondo subito dopo la somministrazione del vaccino. Una coincidenza? Quel che è certo è che la diagnosi di autismo effettuata dagli esperti per il tribunale è strettamente correlata alla vaccinazione.

Con una sentenza del genere il rischio è che in Italia succeda quello che successe in Inghilterra ai tempi della pubblicazione dell’articolo del dott. Wakefield: un calo drastico delle vaccinazioni in grado di far aumentare velocemente i casi di contagio da morbillo e le sue complicanze. Dobbiamo ricordare che tra di esse figurano anche l’encefalite. Ultimamente ben due ricerche pubblicate sulla rivista di settore British Medical Journal hanno rigettato la correlazione tra vaccino trivalente (MPR) ed autismo.

Commentano gli esperti del Board Scientifico:

Risulta anomalo il fatto che la citata sentenza possa ignorare le ragioni e le azioni della comunità scientifica nazionale ed internazionale che, tra l’altro, ha il diritto-dovere di tutelare tutti gli operatori al solo fine di far esercitare la professione con le dovute garanzie medico-legali. Purtroppo sentenze come quella appena emanata rischiano di avere il solo risultato di far perdere fiducia in uno strumento preventivo fondamentale per la salute dei bambini e di tutta la popolazione, con conseguente ri-emergenza di malattie gravi e talora anche mortali, come il morbillo, inducendo peraltro nei genitori di bambini affetti da una seria patologia come l’autismo, la falsa convinzione di aver trovato la ragione di tante sofferenze patite.

Voi cosa ne pensate?

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