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Anoressia e genetica. Il punto sui nuovi studi

L’anoressia è una malattia moderna che colpisce i giovani, in genere, e si è sempre pensata come un disturbo psicologico. Ma alcune nuove ricerche stanno puntando il dito anche sulla genetica, che potrebbe essere coinvolta nei processi che portano le persone a determinate condizioni.

L’ultima ricerca viene dall’University of North Carolinea Care, che ha sbirciato nei geni di chi soffre di Anoressia Nervosa e Disturbi del comportamento alimentare. Non abbiamo ancora dei collegamenti, per essere chiari, tra geni e problemi psichiatrici, ma i ricercatori hanno iniziato solo ora a pensare alla genetica come ad una delle possibili concause.

Le ricerche

Tra le varie ricerche c’è quella dell’Università di Perugia, da parte del professore di Biochimica Tommaso Beccari. Il professore di è concentrato sull’Anoressia Nervosa cercando di creare una banca dati utile anche nelle altre ricerche.

La discussione “genetica” sull’anoressia nervosa è già ben avviata tanto è vero che l’università ha pubblicato anche un articolo derivato dal lavoro sulla banca dati, sulla prestigiosa Nature Genetics.

Sinora sono 8 i geni identificati come collegati al problema dell’anoressia, confermando che la genetica sia in parte responsabile. C’è poi l’aspetto metabolico, che non è certo indifferente.

Tornando alla genetica, i ricercatori sperano di trovare elementi per comprendere meglio determinati meccanismi che possono influire sulle cellule e le molecole di chi è malato di anoressia. Questo permetterebbe di sviluppare sia dei sistemi di diagnosi, che terapeutici, più efficaci. Da qui si è iniziato a parlare, negli ultimi anni, di vulnerabilità genetica. La ricerca infatti va di pari passo con le scoperte sempre più avanzate, nel campo.

Secondo i ricercatori, la genetica ha ruoli fondamentali non solo nella crescita e nello sviluppo, ma anche nella predisposizione alle malattie, anche psichiatriche.

E inoltre si tratta di ricerche vogliono individuare quelli che sono i rischi, per una persona, per tutta la sua vita. Affrontare subito quali potrebbero essere le malattie di cui la persona può ammalarsi, anche al punto di vista psichiatrico.

Certamente i disturbi alimentari vanno affrontati con un approccio multidisciplinare, ma d’altra parte questo è il futuro dell’intera medicina, che sta scoprendo come una patologia può essere innescata da vari fattori, anche se lo screening genetico sarà utile per capire la sensibilità verso determinate malattie.