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Italiani trascurano la salute a causa della crisi

Un tempo si era soliti dire che quando c’è la salute c’è tutto, ed è tremendamente vero, ma se non ci sono i soldi? Tutti a capofitto nel lavoro. In estrema sintesi, è questa la situazione fotografata da un’indagine del Centro Studi della Federazione Nazionale dei Medici di Famiglia (Fimmg). La maggior parte degli italiani, infatti, complice la crisi economica, dà la priorità al lavoro, rinunciando alle cure e rinviandole a tempi migliori.

Dallo studio, condotto su un campione di 1.050 medici italiani  e presentato in occasione del 67esimo Congresso Nazionale della Fimmg, è emerso come la situazione sia piuttosto allarmante, soprattutto al Sud e nelle isole, dove effettivamente, la congiuntura economica è stata ed è maggiormente avvertita.

In cima alla lista dei medici più “evitati”ci sono i dentisti, soprattutto a causa dei prezzi particolarmente elevati per le loro prestazioni, ma gli italiani rinunciano alle visite mediche anche per non assentarsi dal posto di lavoro o sfigurare di fronte al proprio datore di lavoro. E non è un caso che l’88% dei medici abbia notato nei propri pazienti un deperimento a causa dello stress.

Come ha spiegato Paolo Misericordia, Responsabile del Centro studi Fimmg:

L’indagine conferma che il medico di medicina generale è un’efficace sentinella di quanto accade sul territorio del nostro Paese. I risultati della ricerca dimostrano che la crisi incide sul destino della salute della popolazione, che aumenta le diseguaglianze accentuando la divaricazione dei contesti sociali, che è in grado di condizionare il lavoro e la funzione del medico di medicina generale. Complessivamente gli italiani stanno peggio, rinunciano a curarsi, hanno la priorità del lavoro e rimandano le terapie, con ripercussioni potenzialmente devastanti, tutte da valutare.

In sostanza gli italiani preferiscono sopportare un mal di denti, ma avere la pancia piena. Il monito lanciato da Misericordia è chiaro, senza sicurezze economiche i cittadini trascurano il proprio stato di salute. Questo, almeno secondo il mio modesto parere, uno Stato che funga davvero da Stato e quindi da garante della collettività, non dovrebbe mai permetterlo.

Via|FIMMG – Federazione Italiana Medici di Famiglia; Photo Credits|ThinkStock