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La chirurgia dell’obesità aiuta a curare il diabete di tipo 2

La chirurgia dell’obesità, anche detta “bariatrica“, è più efficace delle terapie standard per il diabete di tipo 2. La conferma arriva da un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma e del NewYork Presbyterian/Weill Cornell Medical Center, appena pubblicato sul prestigioso “New England Journal of Medicine”.

La possibilità di curare il diabete di tipo 2 con la chirurgia è una realtà già ampiamente testata, e oggi arriva una nuova importante conferma. Gli studiosi, infatti, hanno rilevato come anche con una radicale diminuzione dei farmaci i pazienti trattati chirurgicamente avessero una remissione della malattia in 2 anni, al contrario di quelli seguiti con trattamento standard.

Il diabete mellito è una patologia particolarmente diffusa, secondo l’Oms, infatti, l’8,3% della popolazione mondiale ne soffre, e questo numero è destinato ad aumentare fino al 9,9% entro il 2030. Inoltre, più del 23% dei pazienti affetti da obesità patologica soffre di diabete di tipo 2, tuttavia meno del 2% dei pazienti che potrebbe beneficiare della chirurgia bariatrica, viene effettivamente operato.

Come ha spiegato l’autore principale della ricerca Francesco Rubino, direttore del Diabetes Surgery Center e Metabolic a NewYork-Presbyterian/Weill Cornell:

Anche se la chirurgia bariatrica è stata concepita inizialmente come trattamento per la perdita di peso, è ormai chiaro come sia un ottimo approccio per il trattamento del diabete e delle malattie metaboliche.

In questo studio, infatti, la maggior parte dei pazienti trattati chirurgicamente ha manifestato miglioramenti nei livelli di zucchero nel sangue, diminuzione del colesterolo totale e dei trigliceridi, e il miglioramento delle concentrazioni di colesterolo HDL, suggerendo l’efficacia della chirurgia dell’obesità anche contro il rischio cardiovascolare.

La terapia standard, quando associata all‘obesità, non sempre riesce ad ottenere un buon controllo della glicemia e una riduzione del rischio cardiovascolare, senza considerare che alcuni farmaci ipoglicemizzanti e antidiabetici, compresa l’insulina stessa, possano addirittura favorire un aumento di peso, condizione che può peggiorare il controllo metabolico.

Gli autori dello studio hanno precisato che la remissione del diabete mellito non dipende tanto dalla perdita di peso, ma dal diverso assetto dell’apparato gastrointestinale conseguente alla chirurgia.

Via|New England Journal of Medicine; Photo Credits|ThinkStock