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Immigrata muore di Tbc: non voleva essere denunciata dai medici

I primi risultati della nuova legge contro l’immigrazione cominciano ad arrivare. E come facilmente prevedibile, non sono proprio positivi, anzi. L’intento era di beccare gli extracomunitari e rimpatriarli in breve tempo. Il risultato, a circa un mese dall’entrata in vigore della legge, è ben diverso. Rimpatri non ce ne sono stati, ma al contrario, ecco che è arrivata la prima vittima.

Si chiamava Joy Johnson, ed era una ragazza nigeriana di 24 anni. Per sopravvivere si prostituiva nelle campagne appena fuori la città di Bari, ed era affetta da una malattia che da noi è piuttosto rara, ma che in Africa miete migliaia di vittime, la tubercolosi polmonare. Secondo le recenti tecniche mediche, questa terribile malattia che in passato ha mietuto migliaia di vittime, sarebbe facilmente guaribile, soprattutto se curata precocemente. Ed invece, avendo paura della denuncia e del conseguente rimpatrio, Joy ha preferito evitare l’ospedale, ed ora non è più in vita.

I medici immediatamente si sono attivati per attuare la normale profilassi, cioè hanno chiuso l’istituto di medicina legale del Policlinico ed hanno invitato tutte le persone che negli ultimi 4 mesi (precisamente dal 14 novembre, data in cui si pensa sia arrivata in Italia) hanno avuto contatti con lei, non solo sessuali. La tubercolosi in stato avanzato è altamente contagiosa, tanto da poter essere trasmessa con un semplice colpo di tosse. La diffusione per via aerea quindi è molto facile, per questo chiunque le sia stato vicino, anche semplicemente per scambiare una parola, dovrebbe sottoporsi al test dell’intradermo reazione alla turbercolina, un esame semplice, da fare in ospedale e che, in pochi giorni, può diagnosticare la malattia.

Se curata immediatamente, oggi la Tbc è una delle malattie di più facile guarigione. Il problema è che, essendo facilmente trasmissibile, non sempre chi ce l’ha si sottopone al controllo, soprattutto ora, con questa legge, se è extracomunitario irregolare. E così malattie come la Tubercolosi che si pensava di aver debellato, o come l’Aids che si credeva si potessero tenere sotto controllo, rappresentano nuovamente un pericolo per la società italiana, proprio come 30 anni fa.

[Fonte: Repubblica]