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Aloe durante chemioterapia, benefici?

L’aloe durante la chemioterapia apporta benefici sul paziente? Cosa c’è di vero nella teoria di Padre Zago (frate brasiliano) e molti altri che definisce questa pianta “miracolosa” ed in  grado di guarire il tumore? Il dibattito sulla questione è aperto, quella dell’aloe che cura il cancro è un’ affermazione un po’ forte che, almeno ad oggi, non corrisponde alla realtà. In generale però questo rimedio naturale viene considerato un importante alleato nei pazienti che sono sottoposti a cicli di chemioterapia. Tanti gli studi scientifici che si sono fatti in merito.

Gli effetti benefici dell’aloe durante la chemio

Una ricerca italiana di sei anni fa effettuata su pazienti sottoposti a chemio per la cura di tumori al polmone, al colon e allo stomaco ha messo in evidenza gli effetti benefici dell’aloe, in grado di rafforzare il sistema immunitario, decisamente compromesso dalla malattie e da cure pesantissime. Grazie alle sue proprietà disintossicanti, insomma, questa pianta è considerata un valido coadiuvante nei pazienti che vengono sottoposti a chemio. Riduce gli effetti collaterali delle cure, combatte la stanchezza e la spossatezza, la stitichezza, è in grado di alleviare il formicolio tipico delle persone che sono sottoposte a questo tipo di terapia anti-tumorale. Molti studi dovranno essere ancora fatti al riguardo, dicono gli esperti, tuttavia ad oggi non sembrano esserci effetti collaterali dell’aloe se assunta durante la chemio. E’ importante prendere coscienza del fatto che questo rimedio naturale vada però considerato assolutamente complementare (coadiuvante) nella cura del tumore: significa che l’aloe non sostituisce la chemio ma semplicemente può affiancarla, per aiutare i pazienti ad affrontare meglio un periodo che, inevitabilmente, indebolisce oltremodo l’organismo.

La teoria di Padre Zago

Padre Zago, frate brasiliano dell’ordine dei Francescani intervistato anche da Le Iene, da molti anni descrive l’aloe arborescens come particolarmente indicata nei soggetti che devono affrontare cure specifiche per debellare i tumori. Ma non solo, il frate indica l’aloe come cura alternativa alla chemio. Il mix di ingredienti in grado di apportare numerosi benefici al paziente, secondo Padre Zago, è quello formato da aloe arborescens, miele e grappa. Le testimonianze di persone che hanno affermato di essere state subito meglio grazie a questo rimedio naturale sono tante e raccolte nel libro scritto proprio dal frate brasiliano e intitolato Di Cancro si può Guarire.

Il parere dell’Airc

L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc), così come tutte le massime organizzazioni mondiali anti cancro, è spesso intervenuta in merito al legame tra aloe e tumore, per sottolineare come ad oggi non esistano studi scientifici in grado di dimostrare un ruolo certo dell’aloe vera nella prevenzione o nella cura di questa malattia. Alcuni composti della pianta sono attualmente in fase di studio, e questo tiene aperta una porta sul futuro, ma ad oggi non esiste alcuna dimostrazione scientifica chiara dell’efficacia di questa pianta come terapia anti-cancro. Ecco perché la stessa Airc ha spesso sottolineato che pensare di sospendere le terapie prescritte dall’oncologo o di assumere contemporaneamente derivati dell’aloe può essere una decisione molto pericolosa per la salute. Ad oggi quindi l’aloe viene considerata un alleato per la salute dei pazienti sottoposti a chemio, che vedono ridursi gli effetti collaterali. Non si può parlare però di aloe arborescens come terapia anti-cancro.

 

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Fonte | Airc

Foto | Thinkstock