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Cos’è l’immunoterapia oncologica e quali tumori cura

Cos’è l’immunoterapia oncologica e quali tumori cura? E’ vero che è superiore alla chemioterapia e che si usa già anche in Italia? Molto spesso ci capita di leggere notizie che riguardano nuove frontiere contro il cancro, e citano l’immunoterapia (o terapia con farmaci biologi o immuno-oncologia) quale ultimissima acquisizione scientifica nella lotta al cancro, quella che archivierà una volta per tutte la “spaventosa” chemioterapia. In realtà le cose non stanno proprio così, benché l’immunoterapia sia un’arma estremamente preziosa contro diversi tumori, anche quelli più aggressivi ed in fase avanzata. Soprattutto contro questi viene studiata ed applicata, come nel caso del melanoma o del tumore polmonare. Vediamo nel dettaglio come funziona e quali tumori effettivamente può curare.

Cos’è l’immunoterapia oncologica: definizione

L’immunoterapia è una branca della medicina che studia come attivare e potenziare il sistema immunitario contro specifiche malattie. Agisce sul sistema immunitario e non sulla malattia direttamente. Il farmaco prodotto, ovvero, una volta in circolo nell’organismo non andrà a distruggere l’agente patogeno, ma a rafforzare, stimolare, offrire informazioni al sistema immunitario affinché questo sia maggiormente in grado di identificare anomalie e distruggerle con maggiore potenza. L’immunoterapia oncologica applica questo concetto alle cellule tumorali, ponendosi così come quarta terapia possibile contro il cancro insieme alla chemioterapia, alla radioterapia e alla chirurgia. La differenza d’azione è però sostanziale: il farmaco non è mirato al tumore, ma ad alcune cellule del sistema immunitario che andranno così a cercarsi le cellule neoplastiche, già presenti o al loro insorgere (è il caso dei “vaccini anticancro”).

 

 

Il sistema immunitario ed il tumore

Nel continuo rinnovarsi dei nostri tessuti, ogni giorno muoiono e nascono centinaia di migliaia di cellule. Alcune hanno dei difetti e possono essere cancerose. Un sistema immunitario sano riesce ad individuarle da solo e a distruggerle prontamente. Può capitare però che per qualche motivo le cellule neoplastiche possano avere il sopravvento e cominciare a riprodursi in maniera incontrollata. Le terapie biologiche mirano ad offrire armi al sistema immunitario affinchè si ripristini l’originale equilibrio (fermare o rallentare la diffusione del tumore, distruggere le masse, prevenire l’insorgenza di nuove). Partendo da elementi naturalmente presenti all’interno del sistema immunitario gli scienziati hanno messo a punto specifiche molecole, stimolanti dello stesso o capaci di agire su determinati recettori, come gli anticorpi monoclonali (per lo più l’immunoncologia si basa su questi). Si tratta di anticorpi formulati specificatamente per riconoscere ed attaccare determinate proteine e sostanze presenti in tumori (antigeni), capaci anche di richiamare a se gli altri componenti del sistema immunitario per distruggere le cellule anomale. Il tutto dunque senza far danno alle cellule sane.

 

L’immunoterapia oncologica sostituirà la chemioterapia?

L’immunoterapia è spesso studiata e applicata nei casi di tumore avanzato non responsivo alla chemioterapia ed ha anche effetti collaterali meno importanti (seppur sempre presenti), ma allo stato attuale non si può pensare che ne diventi un’alternativa. E’ solo un’arma in più per combattere i tumori.

 

Quali tumori cura l’immunoterapia oncologica?

L’immunoterapia oncologica è una scienza relativamente nuova che ha avuto un forte impulso negli ultimi 5 anni: sono stati autorizzati più di una decina di anticorpi monoclonali in tutto il mondo per diversi tipi di tumore e molti sono quelli che hanno superato i trial clinici con risultati positivi e sono in attesa di essere immessi in commercio. La ricerca ha ricevuto input importanti specie in relazione a tumori aggressivi in fase avanzata. Il melanoma è stato il primo, contro il quale sono stati sviluppati anticorpi monoclonali mirati a determinati recettori dei linfociti T (ipilimumab e tremelimumab), che hanno garantito il doppio della sopravvivenza. Di recente sono state approvate diverse altre molecole altre forme di tumore. Di particolare rilievo il nivolumab per il trattamento del carcinoma polmonare a cellule squamose in fase avanzata e/o non responsivo alla chemioterapia (anticorpo anti PD-1) la cui efficacia si è dimostrata straordinaria a tal punto da indurre la FDA ad autorizzare subito il farmaco per metterlo a disposizione dei pazienti. E’ stato autorizzato anche per il trattamento del melanoma metastatico.  Il nivolumab dovrebbe arrivare negli ospedali per la fine di quest’anno. Anche in Italia si utillizzano queste terapie, nei vari centri oncologici di Milano, Roma, Napoli ed altre numerose città, benché per lo più ancora in ambito di sperimentazione clinica. Secondo gli ultimi dati, l’immuno-oncologia (o immunoterapia oncologica o terapia biologica) ha mostrato risultati importanti anche nel tumore del rene, del distretto testa-collo, del pancreas, del seno, fegato e vescica.  Interessante l’esperienza  di Siena, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria, dove esiste un ambulatorio totalmente dedicato all’immunoterapia oncologica e dove  è stato testato con risultati positivi un anticorpo monoclonale contro il glioblastoma (tumore al cervello).  La struttura ha dato vita anche ad un sito specifico con lo scopo di far conoscere al meglio sia ai pazienti che ai medici stessi lo status quo riguardo all’immunoterapia ImmunOncologia.org

Nell’ambito dell’immunoterapia oncologica ci sono anche i cosiddetti vaccini anti cancro. Numerosi quelli allo studio ed in fasi di trial avanzati anche se al momento ne risulta autorizzato uno solo dalla FDA statunitense, il Sipuleucel T (nome commerciale Provenge) per il tumore alla prostata.

 

 

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Fonte: News-medical.net

Foto: Thinkstock