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Cura tumori, le 4 buone notizie del 2015

Nell’anno che si sta per concludere sono stati diagnosticati 365mila nuovi casi di tumore ma sono stati, questi, anche dodici mesi positivi con piccoli passi avanti che fanno ben sperare i malati. La cura dei tumori sta progredendo e tante sono state le buone notizie del 2015. Ecco quali.

1. Immunoterapia

Dalla sperimentazione di questa nuova cura dei tumori, sono arrivate buone notizie. Carmine Pinto, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), ha individuato nella immunoterapia la novità più importante del 2015:

Gli studi presentati al Congresso Americano di Oncologia (Asco) di quest’anno ne hanno confermato le potenzialità e ne hanno approfondito i meccanismi nella capacità di rafforzare le naturali difese dell’organismo. […] Ora sappiamo che con queste cure il 20 per cento dei pazienti con melanoma metastatico è vivo a 5 anni dalla diagnosi contro lo zero per cento delle previsioni precedenti

2. Nuove terapie per i tumori del sangue

La cura di linfoma, mieloma o leucemia ha, nel 2015, conosciuto piccoli grandi progressi tanto che il 40% di coloro che ne vengono colpiti ha speranze di guarigione. Lo sostiene Fabrizio Pane, presidente della Società Italiana di Ematologia, che sottolinea di come lo studio di alcuni inibitori abbiano

consentito di trattare con impensabile efficacia forme di tumore prima resistenti alle cure, o di sottoporre a terapia pazienti non in grado, per età e condizioni generali, di tollerare trattamenti chemioterapici tradizionali troppo tossici

3. Radiazioni più precise

La messa a punto di radiazioni sempre più precise, in grado dunque di trattare solo le zone colpite dal tumore salvando i tessuti sani, è una delle belle notizie che caratterizzano il 2015 sul tema della cura dei tumori.

4. Chirurgia oncologica meno invasiva

Nel 2015 sempre più pazienti malati di cancro si sono sottoposti a chirurgia oncologica meno invasiva con notevoli vantaggi legati al post operazione. Paolo Delrio, presidente eletto della Società italiana di chirurgia oncologica (Sico), sottolinea questo aspetto:

Lo sviluppo di tecniche e tecnologie avanzate ha reso possibile una chirurgia più gentile e meno aggressiva, ma altrettanto radicale in una percentuale sempre maggiore di ammalati, a tutto vantaggio di una migliore ripresa funzionale. Ciò non vuol dire solo un rapido ritorno alla vita sociale, ma anche una più buona qualità di vita

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