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Il dolore cronico negli ospedali italiani

 Il dolore cronico in ospedale. Una realtà dalle molteplici cause da non limitare al solo dolore oncologico. Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in una struttura sanitaria provano dolore. I più diffusi? Quello addominale e quello alle ossa seguito da articolazioni e muscoli. E’ questo il risultato della prima ricerca sul dolore in ospedale mai svolta, condotta dai medici della Fadoi, la Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti.

Lo studio, che verrà presentato presso il XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato dal 5 all’8 maggio 2012, ha analizzato 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali italiani in un periodo di follow-up che va dal gennaio 2011 al marzo 2011. Alla base di questa ricerca vi è la necessita ed il desiderio di fotografare lo stato del dolore cronico in Italia, in modo tale di tracciare una sorta di “identikit” dei pazienti che necessitano di terapie specifiche per affrontarlo e soprattutto trovare la via giusta per approcciarsi a questo tipo di problema.

Commenta il dott. Carlo Nozzoli, presidente della Fadoi:

Il dolore è entrato con più precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna ha una sintomatologia clinicamente rilevante, tale da richiedere un intervento di tipo medico. Non solo, abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore sta diventando un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine durante la degenza.

Dell’intero campione preso in esame, nel 37.5% dei pazienti è stata rilevata in cartella clinica una condizione di dolore, attribuibile al cancro nel 24% dei pazienti. Non si tratta della prima causa di dolore cronico, altresì riscontrabile nelle ossa, nei muscoli e nelle articolazioni, per ben il 52,8% dei pazienti. Il 20,5% soffre al contrario di dolori addominali. L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico, mentre il 5% lamenta sofferenza di tipo cardiologico.

I farmaci più utilizzati negli ospedali presi in esame per curare il dolore cronico sono nel 61,1% dei casi di natura oppiacea spesso in associazione con il paracetamolo, mentre il 27,2% è rappresentato dal solo paracetamolo e da antidolorifici non steroidei (fans).

Sebbene i numeri a livello assistenziale stiano migliorando e con essi anche l’assistenza, vi è ancora molto lavoro da fare, magari partendo da un gruppo medico multidisciplinare per tentare un approccio più esaustivo al dolore.

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