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Ipnosi al posto dell’anestesia generale?

Utilizzare l’ipnosi al posto dell’anestesia generale? E’ ciò che si sta provando a fare presso l’Istituto Curie di Parigi dove la curiosa sperimentazione è andata avanti su 70 donne necessitanti della rimozione del cancro al seno.

La prima reazione davanti una simile opzione è ovviamente quella di stupore: pensare di rinunciare all’anestesia per l’ipnosi è qualcosa che sembra impensabile. Eppure le donne che si sono sottoposte alla rimozione del cancro al seno attraverso questa tecnica sedatoria sostengono di non aver provato assolutamente dolore e di ricordare tutti i discorsi fatti con i medici. Ma attenzione: non è un approccio che tutti possono sostenere in caso di interventi così lunghi.

Molte donne hanno deciso di sottoporsi all’ipnosi al posto dell’anestesia generale per rimuovere il cancro al seno perché stanche ed impaurite dai numerosi interventi. La sua procedura prevedeva un’anestesia locale per la mastectomia e l’ipnosi per la parte “restante”. Ma chi può sottoporsi alla procedura ipnotica? Bisogna tenere da conto che questo tipo di intervento al seno è molto lungo e non tutte sono nelle condizioni fisiche di poter sopportare una lunga anestesia generale. Ecco quindi che esse diventano le principali “volontarie” per questa tecnica, come le giovani mamme che vogliono recuperare in fretta. Non dobbiamo dimenticare che deve essere presente nelle pazienti la voglia di lasciarsi addormentare. E questo può accadere con persone che hanno il necessario bisogno di non essere sottoposte ad anestesia generale sia per la loro salute che per altre motivazioni.

Nel corso della procedura le donne hanno risposto a delle domande che l’anestesista specializzato ha posto durante l’intervento, focalizzate nello scopo di portare alla memoria delle stesse, durante la mastectomia, dei ricordi felici. Gli esperti francesi, per quanto bella possa essere questa alternativa ai farmaci, sostengono però che solo un terzo delle donne può essere ipnotizzato per un intero intervento, tenendo da conto che almeno il 5-10% della popolazione è totalmente refrattaria all’ipnosi.

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