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ISS, al via la sperimentazione di farmaci cellulari contro i tumori

L’ISS, l’Istituto di Sanità Superiore, ha appena dato il via ad una nuova sperimentazione sull’uomo di farmaci e vaccini cellulari contro il melanoma, le neoplasie della testa e del collo, alcuni linfomi e il cancro al collo dell’utero.

Lo studio è stato avviato presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, in collaborazione con l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (IDI, Roma), grazie alla produzione di farmaci cellulari da parte di FaBioCell, l’officina di farmaci biologici dell’ISS. Le cellule prelevate dal sangue dei pazienti, vengono trattate nei laboratori per diventare farmaci e vaccini terapeutici contro il melanoma in stato avanzato e contro il carcinoma superficiale della testa e del collo.

Come ha spiegato Enrico Garaci, Presidente dell’ISS:

Questa sperimentazione nasce contro il melanoma ma può essere utilizzata anche per altre neoplasie. Utilizzare cellule autologhe del sangue per innescare una risposta immunitaria capace di agire contro il tumore rappresenta una frontiera avanzata della ricerca contro il cancro perché significa lavorare per costruire una medicina misurata sul profilo biologico del paziente. Abbiamo messo a punto questa officina di farmaci biologici, FaBioCell, un laboratorio tra i più avanzati d’Europa, per lavorare in questa direzione.

Lo scopo, è quello di sviluppare farmaci paziente-specifici. Il punto di partenza, infatti, sono le cellule dendritiche umane, che vengono generate mediante un metodo originale, brevettato dall’ISS, di coltivazione di cellule del sangue autologhe, ovvero del paziente stesso, con interferone (IFN) alfa, citochina, in grado di stimolare i processi immunitari, traducendosi in una potenziale risposta terapeutica contro il tumore.

Le cellule, vengono raccolte con una particolare tecnica di prelievo. Successivamente, vengono congelate in diverse fiale e inoculato a diversi intervalli di tempo direttamente nella lesione tumorale del paziente stesso. Il trattamento con IFN-DC sarà abbinato a quello di un chemioterapico, che aumenterà la visibilità delle cellule tumorali al sistema immunitario e permettere alle IFN-DC di trovare gli antigeni necessari per innescare la risposta antitumorale.

Sono in fase di allestimento ulteriori studi clinici di vaccinazione tumorale con IFN-DC contro alcuni tipi di linfoma e il carcinoma della cervice uterina.

Fonte: Istituto Superiore di Sanità

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