Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Epidemie » Occhio a spazzolini e rasoi: l’epatite è nel nostro bagno!

Occhio a spazzolini e rasoi: l’epatite è nel nostro bagno!

Se qualcuno tra voi ha l’abitudine di scambiare con il partner spazzolino e rasoio, sta correndo inconsapevolmente il rischio di contrarre l’epatite C.
Finora avevamo additato come responsabili piercing e tatuaggi in centri che non rispettavano le norme igieniche, come principali responsabili della diffusione di questa malattia. Ma nessuno ci aveva mai fatto riflettere che il pericolo potrebbe derivare anche dagli oggetti quotidiani, che usiamo per l’igiene personale.
Probabilmente è proprio sull’aggettivo personale che dovremmo fermarci a riflettere: non bisogna assolutamente condividere rasoio, spazzolino e quant’altro è destinato alla pulizia del nostro corpo.

A metterci in guardia dai pericoli di un uso promiscuo degli oggetti per l’igiene personale è Savino Bruno, direttore della struttura complessa di Medicina interna ed epatologia dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano.
Nel corso di un convegno dell’Easl, associazione europea per lo studio del fegato, l’esperto ha elencato le principali cause di epatite C:

  • Trasfusioni effettuate prima degli anni Novanta
  • Scambi di siringhe con sangue infetto
  • Centri estetici e body painting non certificati
  • Mancata osservanza delle norme igieniche basilari

Se le prime tre fonti di insorgenza della malattia, non ci sorprendono perché sono risapute da anni, l’ultimo punto stupisce non poco.

Proprio tra le mura domestiche, negli oggetti che consideriamo più sicuri, si annida il rischio epatite C.
Il pericolo proviene dall’uso condiviso di spazzolini e rasoi tra le coppie o tra la mamma e il bambino. Sembrerebbe che dalle abitudini degli italiani, soprattutto in viaggio, sia emerso che almeno qualche volta sia capitato di usare lo spazzolino della propria compagna, o il rasoio del partner.
Tra le coppie che non si sono mai scambiate lo spazzolino o il rasoio il rischio di contrarre epatite C scende allo 0,2%. Praticamente nullo.

L’epatite è definita epidemia silenziosa perché, nella maggior parte dei casi, non si riesce a scoprire come il paziente l’ha contratta. Ecco perché non si può affermare con certezza che siano spazzolini e rasoi la causa.
Certo è che, se una persona inconsapevolmente ne fosse affetta, e ci fossero tracce di sangue infetto su spazzolino e rasoio, scambiarlo con un altro potrebbe portare al contagio.

Questa infezione affligge 180 milioni di persone in tutto il mondo.
Solo in Occidente causa il 70% delle infezioni virali croniche, il 50% delle cirrosi terminali e dei tumori epatici ed il 30-40% dei trapianti di fegato.
In Italia sono quasi due milioni di persone ad esserne colpite, in percentuale maggiore al Sud. Su una malattia così diffusa ci sarebbe bisogno di maggior informazione e prevenzione.
Ecco perché il 19 maggio si svolgerà la Giornata mondiale sull’epatite, che vedrà la partecipazione di oltre 200 associazioni, mentre il 17 maggio a Roma EpaC onlus organizzerà un convegno per malati di tutta Europa.