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Ora legale pericolosa: causa infarto

L’ora legale? Può essere pericolosa al punto da essere considerata letale perché in grado di causare infarti. Una nuova ricerca conferma quello che da anni la medicina sostiene: il cambio dell’ora può apportare uno stress tale all’organismo da portarlo a sviluppare problemi cardiaci.

In questo caso a metterci a conoscenza dei problemi che il passaggio all’ora legale può apportarci è l’Università del Michigan, la quale ha evidenziato come nel lunedì successivo all’introduzione dell’ora legale i casi di infarto aumentano del 25% rispetto ad un qualsiasi altro giorno dell’anno. I risultati ottenuti dagli scienziati hanno colpito così tanto la popolazione da aver spinto negli Stati Uniti alcuni attivisti a lanciare una campagna per abolire il cambio dell’orario due volte l’anno come accade anche in altri paesi del mondo, Italia compresa.

Il lunedì è stato da sempre considerato una giornata nera per i cardiologi per via dello stress che solitamente la persona vive nel riprendere la propria attività lavorativa se occupata in un contesto di non turnazione. Quando scatta l’ora legale la questione peggiora drasticamente: questo cambiamento infatti inciderebbe sulla salute cardiovascolare delle persone per almeno i 4 lunedì successivi. Il coordinatore della ricerca dell’ateneo del Michigan, il dott. Hindter Gurm, è da imputare tutto alla mancanza di sonno:

I cambiamenti che osserviamo sono solo lievemente percettibili, ma quando lo stress aumenta, i casi di infarto aumentano

Per combattere questo problema l’esperto suggerisce un adattamento lento, cercando svegliarsi prima passando per intervalli di 15 minuti in più giorni fino a raggiungere l’ora “persa”. Ovviamente si ha un decorso completamente diverso quando con l’arrivo dell’autunno si passa all’ora solare. In quel caso le lancette dell’orologio vengono spostate un’ora indietro, regalando alla popolazione un’ora di sonno. Il lunedì successivo a quello del cambio dell’ora in questo caso dimostra un calo negli infarti occorsi alla popolazione. E non pensiamo sia una coincidenza.

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