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Vaccini antinfluenzali Novartis: presto in commercio?

Arriva lo sblocco per i vaccini antinfluenzali Norvatis? E non solo nel nostro paese, a quanto pare. Dopo il parere positivo dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, che potrebbe portare secondo il Ministro della salute Renato Balduzzi ad una rimessa in commercio del farmaco,  sembra che anche gli enti preposti canadesi e svizzeri stiano per raggiungere o abbiano raggiunto la stessa decisione. Ma mentre la situazione sta tornando tecnicamente alla normalità cosa sta rimanendo nei cittadini? A quanto pare tanta diffidenza.

Il tema dei vaccini è tra quelli più contestati nel nostro paese. Sebbene rappresenti un’ottima difesa contro l’influenza stagionale e di recente si sia scoperto che sia un ottima arma di difesa contro future patologie cardiache, il vaccino antinfluenzale viene ancora vissuto con una certa diffidenza e timore dalla popolazione. Il problema più grave di questi ultimi giorni consta nel fatto che il caso Novartis abbia instaurato il dubbio anche in quella fascia di persone che, prima dei problemi di salute riscontrati in alcuni pazienti che si erano già sottoposti alla vaccinazione, eseguivano il vaccino senza alcuna paura o perplessità. Ben il 14% degli italiani ha mostrato questa tipologia di sentimento.

Ricordiamo che tutto è partito con il primo “problema” riscontrato nelle dosi di vaccino antinfluenzale della Crucell, alla quale è poi seguito il blocco dei vaccini Novartis. Ma gli effetti di un tale scandalo quali possono essere sul lungo termine? Purtroppo il raggiungimento di una soglia di diffidenza nei confronti delle vaccinazioni così alta da rendere vana ogni possibilità di immunizzazione della popolazione. Un male per la stessa, soprattutto in quelle categorie definibili a rischio per età e condizioni di salute. Il blocco, sebbene visto negativamente, deve essere preso semplicemente per quello che è stato: una manifestazione della funzionalità dei controlli. Gli effetti ad ogni modo si sono visti subito: le Asl e le Regioni hanno rivisto al ribasso le richieste di approvvigionamento, come accadde già nel 2009 per un “incidente” analogo, con un potenziale decremento della copertura  vaccinale ed una possibile stima di eccesso di mortalità rispetto alla media per patologie collegate all’influenza.

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