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Il cervello? Vuole andare a vivere in campagna

Il cervello? La pensa come Toto Cutugno. Perché il cervello soffrirebbe lo stress cittadino in prima linea. Questo il risultato delle ricerche di un team di psicologi americani. Il coordinatore del progetto, Marc Berman, professore dell’Università del Michigan, conferma: la mente è una macchina limitata, e bisogna tener conto dei deficit cognitivi causati dall’ambiente urbano e dal traffico.

Insomma: state passeggiando in una strada trafficata? Dopo pochi minuti, secondo questi studi, il vostro cervello avrà già ridotto memoria e autocontrollo.

Che la campagna facesse bene, che la città fosse stressante e che l’aria pulita fosse più salutare dello smog, non è certo una novità. Ma ora è il nostro cervello a metterlo nero su bianco. La mancanza di campagna offuscherebbe letteralmente la mente umana e il suo funzionamento,  e gli scienziati stanno cominciando a capire solo ora il perchè di questi effetti che portano ad un vero e proprio indebolimento psicologico.

Inoltre dallo studio emerge che i pazienti ricoverati in ospedale hanno la possibilità di guarire più rapidamente ed efficacemente se, dalla finestra della loro camera, possono vedere alberi e piante. Non solo: anche per gli anziani il verde è salutare: conservano più capacità di focalizzare la loro attenzione e concentrarsi.

Campagna vs Città. Il 70% degli italiani – ma anche degli europei – vive in città. Dallo studio emerge anche che le violenze domestiche sarebbero meno diffuse nelle abitazioni con vista su parchi o verde in generale. Ed è dimostrato che osservare foto di strade trafficate provoca immediatamente in noi uno stato di agitazione.

Non solo cattine notizie, comunque. Secondo i ricercatori, infatti, bastano anche piccole modifiche all’ambiente per avere dei miglioramenti. Ad esempio piante per casa o sul balcone – o provare, nella scelta dell’appartamento dove andare a vivere, a sceglierlo in zone verdi.

Insomma: integriamo la natura nella nostra vita di città. Il nostro cervello non mancherà di ringraziarci.