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Aspartame, torna a far discutere gli esperti

Si riaccende la polemica intorno all’aspartame, un dolcificante artificiale a basso potere calorico, che sin dalla sua comparsa sul mercato ha suscitato forti polemiche circa la sua tossicità. Molti studi, infatti, suggeriscono che l’aspartame è un agente cancerogeno, mentre altri sostengono la sua assoluta “innocenza”.

L’ultimo “round” sull’additivo alimentare più contestato di sempre, si è tenuto durante un convegno di esperti che si sono riuniti a Roma e che ne hanno decretato la sua sicurezza, almeno per il momento.

Come riferisce Andrea Poli, direttore scientifico della Nutrition Foundation of Italy (Nfi):

non ci sono rischi per la salute derivanti dall’uso di dolcificanti non calorici. Sono tra gli ingredienti alimentari più approfonditamente analizzati al mondo, con centinaia di studi che ne confermano la sicurezza.

Secondo gli esperti, infatti, le ipotesi di cancerogenicità formulate intorno ai dolcificanti sintetici non sussistono. L’associazione tra saccarina, aspartame e altri edulcoranti non calorici, e il rischio di neoplasie è da escludere totalmente.

Tuttavia, i pareri discordanti non mancano e c’è chi sottolinea il nonsense logico e scientifico di utilizzare dolcificanti all’interno di un regime alimentare comunque squilibrato. Senza contare che molti centri di ricerca continuano a nutrire forti dubbi sulla potenziale pericolosità di questi prodotti. In particolare, l’Istituto Ramazzini di Bologna, ha pubblicato di recente uno studio sulla rivista “American Journal of Industrial Medicine” che attribuisce all’aspartame la comparsa di numerose patologie.

Sull’esito di questa ricerca, infatti, gli esperti hanno chiesto alle autorità europee un riesame, da parte degli organi preposti, dei livelli di assunzione ammessi per questa sostanza. Da parte sua, l’Efsa, ha dichiarato che non ci sono evidenze scientifiche che provino la pericolosità di tale dolcificante, tuttavia, continuerà a monitorare la letteratura scientifica sull’argomento per intervenire tempestivamente qualora si ponga la necessità.

Da consumatore, nonostante la rassicurazione dell’Efsa, preferisco in ogni caso adottare una dieta equilibrata, con un apporto minore di grassi e zucchero piuttosto che pulirmi la coscienza con l’aspartame.

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