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Eiaculazione precoce, ansia da prestazione: gli italiani e la troppa fretta a letto

Secondo la SIA (Società Italiana di Andrologia) 4 milioni di uomini italiani fra i 20 e i 50 anni soffrirebbero di eiaculazione precoce con gravi ripercussioni sulla vita di coppia e l’intimità. Secondo le ricerche condotte, in questi casi l’orgasmo si raggiunge entro un minuto a volte anche entro 30 secondi mentre il tempo medio, considerato cioè normale, si attesta intorno ai 4-7 minuti. Tecnicamente si definisce precoce l’eiaculazione quando sopraggiunge prima che l’uomo lo desideri, quindi al di fuori del suo controllo.

Naturalmente non sempre la brevità del coito è indice del disturbo, vi sono infatti momenti della vita in cui è fisiologico che il fenomeno si presenti, ad esempio è frequente nei giovani alle loro prime esperienze e può insorgere in seguito ad un periodo prolungato di astinenza sessuale. E’ possibile poi distinguere diverse tipologie di eiaculazione precoce: anzitutto può essere primaria, quando la persona ha sempre presentato questo disturbo sin dalle prime esperienze senza mai riuscire a raggiungere l’orgasmo al momento desiderato, e secondaria quando il disturbo si presenta in seguito a un periodo di funzionamento normale. Inoltre essa può essere situazionale o generalizzata, ad esempio può verificarsi solo con una partner fissa e non in altre situazioni e/o con altre partner ( un bravo sessuologo potrà suggerire metodi diversi dal tradimento per valutare se è questo il caso!). L’eiaculazione precoce secondaria potrebbe rappresentare un sintomo di qualche disturbo dell’apparato urogenitale o del sistema nervoso o essere causata dall’utilizzo di alcuni farmaci o sostanze stupefacenti

Per spiegare l’eiaculazione precoce sono state vagliate molte ipotesi, ciascuna con un proprio fondamento. In alcuni casi può dipendere da cause di tipo psichico legate ad esempio a problemi all’interno della coppia o a vissuti d’ansia troppo elevati relativi alla sessualità (la cosiddetta ansia da prestazione), in altri dal mancato riconoscimento del cosiddetto punto di non ritorno cioè quel momento del rapporto sessuale dopo il quale l’eiaculazione non può più essere controllata, può dipendere inoltre da un deficit si serotonina, o da un problema organico, come già accennato, ne consegue che ogni caso deve essere vagliato attentamente da uno specialista che indichi la diagnosi più adeguata.Tutti gli studiosi sono concordi nel ritenerla un disturbo risolvibile sebbene molto complesso e delicato.

Le ripercussioni all’interno della coppia sono notevoli e possono condurre fino ad una vera e propria crisi, è molto difficile infatti che un uomo che soffra di eiaculazione precoce sia in grado di garantire una buona qualità della vita intima alla propria compagna che può sentirsi svilita come donna. Inoltre anche l’uomo potrebbe iniziare a maturare dei sensi di colpa e provare sentimenti di inadeguatezza verso se stesso e la partner. Per questo motivo il disturbo non va assolutamente trascurato e va affrontato con l’aiuto di una specialista. E’ di fondamentale importanza che entrambi i partner siano partecipi al processo di cura (soprattutto se ad approccio psico-sessuale) perchè il disturbo è anche un problema di coppia e non solo un problema individuale.