Home » Storie di Medicina » Doppio trapianto di fegato e midollo su bimbo di 8 anni a Torino

Doppio trapianto di fegato e midollo su bimbo di 8 anni a Torino

Nei giorni scorsi è stato eseguito per la prima volta un doppio trapianto di fegato e midollo: il paziente è un bambino di appena otto anni, arrivato dal Venezuela e accompagnata dalla speranza di poter continuare a vivere. L’intervento, il primo in Italia di questo genere, è stato eseguito tra le Molinette e il Regina Margherita di Torino.

Un doppio trapianto di fegato e di cellule staminali ematopoietiche su un piccolo paziente affetto dalla sindrome da Iper-Ig M, una rara e grave forma di immunodeficienza. La sindrome, della quale si conosce purtroppo ancora poco, è però legata al difetto di CD40 ligando che espone chi ne soffre ad essere colpito da qualsiasi tipo di infezione, essendo il sistema immunitario largamente compromesso.

A risentirne anche il fegato, che comincia a non funzionare più come dovrebbe. Ed è a questo punto che i genitori di Andrea, questo il nome del piccolo paziente oggetto del doppio trapianto nel capoluogo piemontese, decidono di mettersi in moto per salvare il loro bambino da un destino crudele.

Arrivano in Italia e, grazie anche all’aiuto dell’Associazione per il Trapianto di Midollo Osseo (in contatto con la Fundacion para el Transplante de Médula Osea in Venezuela), si affidano alle Molinette dove il piccolo Andrea viene prima sottoposto a trapianto di fegato per consentire di affrontare poi il successivo trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche che prevede una preparazione con chemioterapia. A distanza di un mese esatto, trasferito al Regina Margherita, il bambino viene sottoposto al secondo intervento, trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche midollari. Un intervento molto delicato che sembra però essere andato bene, con il piccolo Andrea che, giorno dopo giorno, sta riprendendo vitalità e sta tornando insieme alla famiglia a una vita normale. Adesso dovrà sottoporsi a un lungo iter di controlli ma il peggio potrebbe essere passato.

Foto | Thinkstock