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Isterectomia shock, ferita si apre come una zip

L’isterectomia, la rimozione degli organi riproduttivi femminili, già da sola rappresenta un passaggio molto difficile da vivere per una donna. Figuriamoci se la ferita dell’operazione appena subita si apre come una zip mentre la stessa si trova in casa. E’ successo in Inghilterra.

 

Clair Bartlett, 34 anni ed una condizione di fibromialgia alle spalle, ha visto accadere questo al suo addome nemmeno un’ora dopo essere tornata a casa dall’ospedale, ritrovandosi con una ferita di svariati centimetri totalmente aperta. Ad aggiungere un ulteriore danno anche il ritardo con il quale l’ambulanza chiamata dal marito è arrivata alla loro residenza: ci sono volute quasi due ore. Non solo: altre 4 ore sono state necessarie prima che qualcosa potesse essere fatto per il suo problema.

Un episodio di malasanità davvero incredibile se si pensa che il marito della donna per tentare di tenere chiusa la ferita ha dovuto utilizzare del cerotto per tenere uniti i lembi della ferita mentre la moglie si contorceva dal dolore. In casa la ferita dell’isterectomia si è praticamente aperta davanti gli occhi esterrefatti della donna e del marito, chiamato dalla stessa quando la figlia maggiore di 13 anni le ha fatto notare che stava perdendo del sangue.

Ovviamente la reazione della bambina all’apertura della ferita è stato un urlo spaventato che ha portato tutti i figli della coppia a correre dalla madre ed a vedere con i propri occhi quello che stava succedendo, mentre Clair tentava disperatamente di tenere uniti i lembi del taglio ormai privo di punti.

E’ stato detto in seguito dai dottori alla coppia che la colpa di tutto ciò poteva essere dovuta ad una infezione che ha impedito la chiusura del taglio chirurgico. Possibile che non si fossero accorti di nulla in ospedale? Come ha fatto la ferita a riaprirsi come una zip? Nessuna terapia antibiotica le era stata prescritta? Sono molte le domande che dovranno trovare risposta, tra le quali figura anche quella relativa all’enorme ventaglio di tempo servito all’ambulanza per giungere alla residenza dei coniugi.

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