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Sensibilità chimica multipla, donna costretta a vivere in auto

 La sensibilità chimica multipla è una patologia altamente invalidante. Sebbene da molti medici ancora non pienamente accettata ed etichettata come un problema psicologico, la MCS, questo il suo acronimo, è una malattia in grado rivoluzionare negativamente la vita delle persone che ne sono affette. Un profumo, un odore, una sostanza, una certa tipologia di oggetti rende impossibile vivere al chiuso o a contatto di diversi oggetti. Come nel caso di Ester, una donna costretta a vivere per due anni in auto.

E’ la sua patologia a costringercela. Ed il suo caso è venuto alla luce in questi giorni perché la donna, che ha vissuto per un po’ di tempo parcheggiata davanti l’ospedale romano San Giovanni, in due anni ha collezionato 4mila euro di multa per divieto di sosta. Ed il Corriere della Sera ha preso a cuore la sua causa. Non si tratta di una donna indigente o senza fissa dimora. Ma di una persona che a causa di questa sindrome immunotossica infiammatoria, che altera il comportamento di alcuni enzimi nel nostro corpo, aveva deciso di vivere nell’unico luogo dove riesce ad avere un barlume di vita “normale”, l’automobile.

I suoi problemi sono iniziati circa 10 anni fa, quando la donna aveva trenta anni. Tutto a causa di un balsamo con il quale si è lavata i capelli e che ha scatenato una crisi respiratoria che l’ha condotta ad essere ricoverata d’urgenza all’ospedale di Rieti. Da quel momento per Ester la vita è stata un inferno. Non bisogna pensare che con la vita “all’aperto la sua malattia sia migliorata.

Vivere in auto è stata una costrizione mi lavavo nel giardino, che facesse freddo o troppo caldo. Alcuni vigili non si rendevano conto della mia condizione e agivano per dovere, altri semplicemente mi scambiavano per matta.

Questo è uno dei problemi principali dell’essere affetti da tale patologia. Per molti si tratta di un disturbo da curare attraverso l’uso di psicofarmaci. Ester porta a tal proposito con se un certificato di sanità mentale da esibire.

L’unico centro italiano per la diagnosi e la cura della MCS è presso il Policlinico Umberto I di Roma.  Dove viene spiegato che tra le altre cose questa malattia provoca anche una ridotta capacità di metabolizzazione di alcuni farmaci, rendendo ancora più difficile la sua cura. Ester per aiutare gli altri malati di MCS nel 2009 ha creato una associazione “Anchise”, al fine di dare un punto di riferimento a chi non sa come gestire questa patologia.

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Fonte: Corriere della Sera