Agorafobia

Agorafobia

Agorafobia, unione di due parole greche Agorà (piazza) e Fobia (paura), è letteralmente la paura di trovarsi in luoghi aperti, dove potrebbe non essere disponibile alcun aiuto. Di solito si manifesta quando ci si trova in una folla, sui ponti, o quando si esce da soli.

CAUSE: L’agorafobia spesso accompagna un altro disturbo d’ansia, come gli attacchi di panico o una fobia specifica. Se è legata ad un attacco di panico, l’esordio della condizione avviene intorno ai vent’anni. Di solito sono le donne ad essere colpite più spesso. Le persone con questa malattia possono barricarsi in casa anche per anni, il che è probabile che porti a difficoltà nei rapporti interpersonali e nel socializzare.

SINTOMI: I più comuni sono:

  • Paura di essere soli;
  • Paura di perdere il controllo in un luogo pubblico;
  • Paura di essere nei luoghi in cui la fuga potrebbe essere difficile;
  • Rimanere in casa per lunghi periodi di tempo;
  • Sentimenti di distacco o allontanamento dagli altri;
  • Sentimento di impotenza;
  • Dipendenza dagli altri;
  • Sensazione dell’irrealtà del corpo;
  • Sensazione che l’ambiente è irreale;
  • Ansia o attacchi di panico (ansia acuta grave);
  • Sbalzi di tempera corporea inusuali o agitazione con tremore o spasmi;
  • Svenimento;
  • Vertigini;
  • Eccessiva sudorazione;
  • Rossore della pelle;
  • Difficoltà di respirazione;
  • Dolore toracico;
  • Tachicardia;
  • Nausea e vomito;
  • Intorpidimento e formicolio;
  • Dolore addominale dovuto all’angoscia;
  • Pensieri confusi o disordinati;
  • Intensa paura di impazzire;
  • Intensa paura di morire.

DIAGNOSI: Il paziente può avere delle fobie pregresse. In questo caso la famiglia, gli amici, o anche lo stesso interessato possono indicare al medico il comportamento agorafobico. La persona può sudare, avere una rapida frequenza cardiaca o elevati livelli di pressione arteriosa solo a parlarne.

TERAPIA: L’obiettivo della terapia è quello di aiutare la persona fobica a vivere in maniera normale. Il successo di solito dipende dalla gravità della fobia. La desensibilizzazione sistematica è una tecnica usata per trattare le fobie. Alla persona viene chiesto di rilassarsi, quindi immaginare ciò che causa l’ansia, in ordine dalla cosa meno paurosa alla più terribile. L’esposizione a questa “classifica” nella vita reale può aiutare le persone a superare le proprie paure. Farmaci ansiolitici e antidepressivi vengono spesso utilizzati per alleviare i sintomi associati alle fobie.

PROGNOSI: Le fobie tendono ad essere croniche, ma rispondono bene alla terapia, diminuendo. Eventuali complicazioni possono incidere sul posto di lavoro, sulle prestazioni sociali o nella vita quotidiana.

PREVENZIONE: Come con altri attacchi di panico, la prevenzione non può essere possibile. Un intervento precoce può ridurre la gravità della condizione.

Fonti: [http://health.nytimes.com/health/]

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