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Europa: omicidi giovanili nuovo allarme sociale

Quaranta giovani al giorno muoiono in Europa. Non è un dato riguardante una guerra, ma il resoconto dell’ultimo studio effettuato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) intitolato European report on preventing violence and knife crime among young people (Rapporto europeo sulla prevenzione della violenza e dei crimini con coltelli tra giovani) presentato ieri in occasione del Safety 2010 di Londra.

Secondo questo bollettino da campo di battaglia, sono 15 mila i giovani tra i 10 e i 29 anni che ogni anno perdono la vita, a cui si aggiungono altri 300 mila coetanei che finiscono in ospedale. Il motivo principale non è la casualità di un incidente stradale o una malattia, ma la violenza comune che nella maggior parte dei casi (circa il 40%) si sfoga sulle armi da taglio come coltelli o oggetti contundenti.

Un allarme a cui l’Europa può trovare un rimedio dato che le cause, seppur non prevenibili del tutto, si possono almeno attenuare dato che nella maggior parte dei casi riguardano il degrado sociale. La maggior parte dei crimini avviene nei Paesi europei con un reddito medio-basso (circa 34 volte in più dei Paesi ricchi), dove specialmente i maschi possono venire più facilmente in contatto con episodi di violenza. Spiega Zsuzsanna Jakab, Direttore Regionale OMS per l’Europa:

C’è molto da guadagnare dalle esperienze di alcuni tra i Paesi europei che hanno avuto i successi maggiori nel prevenire la violenza. Se tutti i Paesi avessero lo stesso tasso di omicidio di quello con il tasso più basso, l’Europa potrebbe salvare oltre 13.000 giovani vite l’anno. In altre parole, 9 morti su 10 potrebbero essere evitate.

Ma come fare dunque per evitare questa ecatombe? Ancora Jakab:

aumentare gli investimenti nella prevenzione della violenza, specialmente in un momento storico in cui una disoccupazione crescente ed uno stato sociale indebolito sono associati ad un aumento della violenza.

Il riferimento è chiaro, ed in particolare punta il dito verso quelle aree più povere dove non è raro vedere dei ragazzini nemmeno maggiorenni girare con coltelli, quando non addirittura con pistole o altri tipi di armi. E’ proprio la limitazione all’accesso alle armi (insieme all’alcool e alla droga) un altro dei punti fondamentali su cui l’Europa deve puntare, dato che troppo spesso queste finiscono nelle mani di gente che non si rende conto della loro pericolosità.

Altri punti su cui l’OMS chiede all’Ue di agire sono gli aiuti familiari, dato che per la maggior parte sono i traumi infantili a segnare un ragazzo e ad armare la sua mano, i quali nel “migliore” dei casi (si fa per dire) possono portare al semplice bullismo, ma che purtroppo spesso finiscono in modo ben peggiore.