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Nasce a San Marino la prima banca per la crioconservazione delle cellule staminali

Lo scorso Dicembre 2007 a San Marino si inaugura la nascita della prima banca per la crioconservazione delle cellule staminali, la Bioscience Institute. Questa nuova banca è all’avanguardia in Europa e offre una nuova opportunità per gli adulti che desiderano una assicurazione biologica. Tale banca si occupa della raccolta delle cellule che vengono estratte dal tessuto adiposo (cellule staminali).

Nel resto d’Italia una struttura del genere è molto discutibile poiché già la legge 40 sulla fecondazione artificiale parla chiaro in merito al numero massimo di cellule staminali che possono essere utilizzate: massimo tre, proprio per vietare l’uso un ulteriore uso degli embrioni a scopo di ricerca o di sperimentazione.
E’ anche vero che la stessa legge non lascia margini di dubbio sulla crioconservazione delle cellule staminali estratte dal cordone ombelicale (art. 14, comma 8, L. 40/2004): è consentita la crioconservazione dei gameti maschile e femminile, previo consenso informato e scritto. Ma tutto ciò sempre e solo a fini prossimi o futuri di fecondazione artificiale da parte delle coppia.

Nonostante ciò la Bioscience Institute della repubblica di San Marino è andata oltre: non si occuperà solo della conservazione e sperimentazione su cellule staminali estratte dal cordone ombelicale, bensì anche di quelle estratte dal tessuto adiposo.

Ciò è possibile in quanto il prelievo delle cellule staminali dal tessuto adiposo (di adulti) mediante lipoaspirazione, non è invasivo ed è agevole. Così sostiene il Prof. Carlo Ventura, Direttore Scientifico di Bioscience Institute. Il tessuto adiposo, in tal caso, risulta una fonte alternativa e offre cellule staminali dotate di capacità proliferative e differenziative che riduce l’entità del prelievo. Tali cellule sono potenzialmente orientate, senza possibilità di rigetto, ad essere curative per patologie di genere cardiovascolare, ortopedico, neuronale, riabilitativo e per lesioni cutanee.

E la novità sorprendente e sconvolgente è che tale possibilità si può convertire in una vera e propria “assicurazione sulla salute” secondo un utilizzo autologo. L’Amministratore Delegato Giuseppe Mucci ne è convinto, tanto da sostenere la richiesta di una voce in bilancio pubblico e la corresponsabilità da parte dei cittadini e delle strutture private perché, sostiene, il futuro già prospetta una richiesta sempre più ampia di assicurazione sulla vita e sul benessere psicofisico.

Su ciò come sulla legge 40 sono ancora aperte le discussioni sia sui vantaggi e gli svantaggi sull’utilizzo delle cellule staminali, come sono in corso le riflessioni e le discussioni di carattere etico sulle manipolazioni della scienza sulla vita umana.