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Insonnia: come vincere l’angoscia che disturba il sonno

L’insonnia è un disturbo comune del sonno, che affligge molte persone in tutto il mondo, impedendo un normale riposo durante le ore notturne.
Tavolta si presenta sporadicamente in periodi particolarmente stressanti della vita, quando preoccupazioni e ansia tolgono la voglia di dormire, altre è un fenomeno più marcato e frequente e diventa un disturbo serio che non va trascurato e classificato come passeggero e momentaneo.

Il dottor David Schulman, direttore dello Sleep Laboratory alla Emory University di Atlanta, si occupa da anni di disturbi del sonno e ha visto numerosi e diversi casi di insonnia derivanti dalla più svariate cause. In America si tratta di un disturbo alquanto diffuso che interessa un terzo della popolazione.


Alcuni suoi pazienti, come Steven Ford, 44 anni di Atlanta, non riescono a prendere sonno per via di problemi sul lavoro che spingono il cervello a macinare possibili soluzioni ore ed ore, proprio mentre tutti dormono. Altri, come la casalinga Valerie McCloskey, 42 anni madre di due figli e residente in Michigan, non fanno altro che girarsi e rigirarsi nel letto, pensando a cosa dovranno fare il giorno seguente, continuando a programmare e a ricordare a sè stessi gli impegni incombenti.

Se è vero che i disturbi del sonno sono comuni, è altresì certo, come sostiene il dottor Schulman che non sono  da considerarsi solo un fenomeno sporadico se si prolungano per più di uno-due mesi.
In quel caso non bisogna affatto sottovalutare il fenomeno e cercare di risalire alle cause che impediscono un corretto riposo per evitare danni ed eccessivo stress per l’organismo.

Gli adulti necessitano di almeno otto ore di sonno, ma nessuno rispetta questa pausa fondamentale per l’equilibrio psicofisico. Molte persone dormono abitualmente meno di sette ore a notte e questo può essere un grave problema e fattore di rischio per la salute.

Esistono due tipi principali di insonnia: la prima si ha quando una persona fatica ad addormentarsi sin da subito; l’altra quando ci si sveglia frequentemente nel corso della notte, facendo poi fatica a riaddormentarsi. Prima di prescrivere una terapia farmacologica ai suoi pazienti, il dottor Schulman consiglia di adottare delle misure per qualche tempo per cercare di risolvere naturalmente il problema:

  • Non bere caffeina o sostanza eccitanti nelle 8 ore precedenti. Non basta, infatti, evitare di assumere caffeina dopo cena, perchè analisi cliniche hanno dimostrato che l’effetto della sostanza è ancora attivo alla sera anche se abbiamo preso il caffè dopo pranzo
  • Non fumare o comunque diminuire il numero di sigarette nel pomeriggio e alla sera
  • Far trascorrere tre ore prima di andare a dormire dopo cena
  • Non assumere alcolici e superalcolici che rendono il sonno più leggero
  • Dedicarsi ad attività rilassanti come la lettura o l’ascoltare musica soft
  • Evitare le luci troppo forti ed accecanti
  • Non trascorrere molto tempo davanti a videogiochi e pc prima di andare a letto