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Tumore al seno 8 falsi miti da sfatare (FOTO)

Per affrontare il tumore al seno nel giusto modo occorre conoscerlo al meglio. Oggi la malattia colpisce-rispetto al passato- molte più donne ed in età sempre più precoce, ma fortunatamente il tasso di mortalità si abbassa costantemente. Questo perché le acquisizioni scientifiche (genetiche, farmacologiche e tecnologiche) al riguardo si moltiplicano anno dopo anno facendo di questo tumore una patologia sempre più curabile. Permangono però dei falsi miti nell’opinione comune che è il caso di sfatare. Ecco i più diffusi:

1. Un nodulo al seno è sinonimo di tumore

E’ un falso mito che mette in allarme al momento sbagliato e magari fa trascurare il problema quando non si dovrebbe: solo una piccola percentuale di noduli al seno si rivela un cancro dopo un’accurata diagnosi! Certo è che non va mai ignorato, specie se persistente (se ad esempio non scompare dopo il ciclo mestruale) o si abbina ad altre anomalie e variazioni dell’aspetto del seno. A scanso di equivoci, è sempre bene parlarne col il proprio medico, preferibilmente un senologo, che potrà valutare con un’ecografia o una mammografia se il nodulo al seno deve destare preoccupazione o meno.Una visita senologica andrebbe eseguita almeno una volta l’anno, Con più frequenza l’autopalpazione del seno. Guardate qui come si fa.

 

 

2. Il cancro al seno è roba da donne

E’ un pericoloso errore: anche gli uomini-seppur meno comunemente- possono essere colpiti da questa neoplasia. Un auto esame del seno è opportuno anche per loro. In genere si rivela come un nodulo duro dietro al capezzolo.

 

3. La mammografia provoca il cancro al seno

I raggi X sono pericolosi? La compressione della mammella durante l’esame può provocare la diffusione in circolo del tumore? Assolutamente no. Non ci sono prove scientifiche a supporto di tali affermazioni: la mammografia rimane il gold standard per la diagnosi precoce del tumore al seno (oggi grazie ad innovativi macchinari sono visibili masse di pochissimi millimetri); i suoi benefici dunque superano di gran lunga il rischio dell’esposizione alle radiazioni che comunque vengono emesse in quantità minime e non pericolose. La raccomandazione è di una mammografia annuale a partire da 40 anni.

 

4. La biopsia o l’ago aspirato al seno fanno diffondere le cellule del tumore

Anche in questo caso non esistono studi scientifici che comprovano tale affermazione.

 

5. Il rischio di tumore al seno è più alto in chi ha familiarità

E’ vero. Ma non va dimenticato che la maggioranza delle donne che sviluppano un cancro al seno non ha in famiglia casi precedenti: solo il 10%  delle diagnosi ha una storia familiare di questa malattia.

 

6. Il tumore al seno è contagioso

Ancora circola questa assurdità: il cancro al seno può diffondersi all’interno dell’organismo, ma non da una persona all’altra.

 

7. Se si hanno le mutazioni del gene BRCA1 o BRCA2 sicuramente si svilupperà il cancro al seno

E’ un falso mito recente, ma che nella storia di Angiolina Jolie ha una sua base di verità. Il National Cancer Institute spiega comunque come non tutte le donne con tale mutazione svilupperanno un cancro al seno o alle ovaie: il rischio è più alto (di 5 volte), ma non è una certezza di malattia. Le donne che scoprono di avere questo problema hanno davanti a loro diverse prospettive come la mastectomia bilaterale di profilassi, una terapia preventiva con il tamoxifene o una sorveglianza attiva.

 

8. Gli antitraspiranti ed i deodoranti causano il cancro al seno

La verità che si è sviluppata dopo anni di intense ricerche scientifiche è un’altra, come evidenziano anche gli studiosi del National Cancer Institute (NCI): non ci sono prove scientifiche che colleghino l’utilizzo di antitraspiranti ascellari o deodoranti ad un successivo sviluppo di cancro al seno.

 

 

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Foto: Thinkstock

 

Fonte: NationalBreastCancer.Org