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A rischio per tutta la vita i bambini che sono nati prematuri

Se la gravidanza dovrebbe durare nove mesi, un motivo c’è. I neonati prematuri potrebbero soffrire di problemi di salute per tutto il corso della loro esistenza, a partire già dall’infanzia, sino ad arrivare all’età adulta.
Lo dimostra un’importante studio compiuto su un campione di quasi un milione di nascite in Norvegia. I nati prematuri avevano più probabilità di morire da bambini, e meno probabilità di riprodursi con successo da adulti.

Secondo una ricerca riportata dal Journal of the American Medical Association, i bambini prematuri otterrebbero anche meno successi a livello scolastico e nell’istruzione in genere.

Il rischio di morte precoce per i bambini nati prematuramente è risultato essere basso. Più alta invece la percentuale di problemi medici e di sviluppo per i bambini nati prima delle 37 settimane, rispetto a quelli nati allo scadere dei termini pieni.

Questo studio, effettuato da ricercatori statunitensi e norvegesi ha analizzato i casi di ben 60354 nascite premature. Per chi è nato molto presto, tra le 22 e le 27 settimane, i tassi di mortalità fino ai sei anni sono stati cinque volte superiori alla norma per i ragazzi e quasi dieci volte superiore per le ragazze.

Hanno avuto inoltre meno probabilità di completare la scuola secondaria e di avere figli. Solo il 14% degli uomini e il 25% delle donne ha avuto un proprio figlio, in confronto al 50% degli uomini e al 68% delle donne che sono nati nei termini di tempo previsti.

Le ragioni della nascita prematura non sono ancora del tutto note, ma alcuni dei fattori che possono essere coinvolti, come la dieta povera e lo stile di vita della madre, hanno essi stessi indipendentemente dal nascere prima un impatto negativo sulla salute del bambino, ha detto il dottor Geeta Swamy del Duke University Medical Center, che ha condotto la ricerca.

Gli esperti hanno infatti sottolineato che i ricercatori hanno seguito il corso della vita di bambini nati decenni fa, prima di molti progressi in campo medico. I bambini non beneficiavano dunque della più moderna tecnologia relativa alla respirazione e dei più moderni trattamenti.