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Resistenza agli antibiotici: milioni di morti entro il 2050

La resistenza agli antibiotici causerà milioni di morti nel 2050. Le ragioni? Avremo delle infezioni così potenti che i medicinali a nostra disposizione non saranno in grado di curarle. E tutto per colpa di uno scorretto uso di questa classe di farmaci.

Nonostante le raccomandazioni dei vari istituti di Sanità nel Mondo (anche l’Aifa ha creato una piccola guida per il loro utilizzo, N.d.R.) gli antibiotici continuano ad essere utilizzati erroneamente dalla popolazione portando allo sviluppo di batteri sempre più resistenti. Un rapporto redatto dagli scienziati inglesi, dal nome “Review on Antimicrobial Resistance” di recente pubblicazione, lancia l’allarme prevedendo una catastrofe e milioni di morti nel 2050.

Si parla di 10 milioni di persone che potrebbero morire per patologie che per anni si è riusciti a curare senza problemi: a ragione una simile ipotesi viene definita un “ritorno al medioevo“. Un recente studio pubblicato su Jama, Journal of the American Medical Association, ha mostrato come negli Stati Uniti il tasso di uso improprio sia incredibilmente alto: ma la realtà dei fatti ci mostra che non sono gli unici. Nel rapporto viene infatti sottolineato come dalla metà del 2014 sono circa un milione le persone morte per cause legate alla resistenza agli antibiotici in tutto il mondo. Numeri che dovrebbero far rabbrividire chiunque e spingere verso un uso corretto dei farmaci al fine di evitare una vera e propria carneficina.

Si è ancora in tempo per tentare di invertire il trend: basterebbe informarsi a riguardo ed utilizzare i medicinali solo quando effettivamente necessario e sotto prescrizione medica. L’Italia è il paese più a rischio nell’Eurozona: è infatti lo stato europeo con le percentuali più elevate di resistenza verso quasi tutti gli antibiotici conosciuti.

Sono diverse le ricerche che sottolineano come Escherichia Coli e Klebsiella Pneumoniae stiano diventando dei “superbatteri” praticamente incurabili: è necessario pensare alla sopravvivenza ed iniziare ad agire per evitare che una polmonite e malattie trattabili tornino ad uccidere.

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