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Benessere psicologico: questione genetica o ambientale?

 Il benessere psicologico? Questo sconosciuto, mi verrebbe da dire, visto che la maggior parte di noi vive quotidianamente sotto stress. Ma un passo in più verso la conoscenza e dunque la soluzione del caso arriva da una ricerca scientifica condotta dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione alla Salute (CNESPS) dell’ISS, Istituto Superiore di Sanità, pubblicata su Psychological Medicine. L’obiettivo era quello di capire quali fattori (ed in quali misure) influenzassero la salute mentale: gli stili di vita, l’ambiente circostante o la predisposizione genetica?

Il tutto per comprendere se è effettivamente possibile prevenire malesseri psicologici e dunque malattie come la depressione (per fare solo un esempio). Il lavoro scientifico ha quindi analizzato 742 coppie di gemelli tra i 23 ed i 24 anni (selezionati dal Registro Italiano Gemelli presso lo stesso  ISS), prendendo in considerazione alcuni aspetti segnalati da un particolare modello psicologico- scientifico, quello recente di C. Ryff che individua 6  “dimensioni psicologiche”. Quali?

1)L’autonomia (capacità di resistere alle pressioni sociali che portano ad agire in determinati modi)

2) Le relazioni positive con gli altri (la capacità di avere relazioni interpersonali soddisfacenti e caratterizzate da reciproca fiducia)

3) La crescita personale (sentire realizzate e realizzabili le proprie potenzialità)

4) L’accettazione di sé (delle proprie qualità sia positive che negative, oltre che della propria vita passata, che si ritiene positiva)

5) Lo scopo nella vita (avere la sensazione che la propria vita presente e passata abbia un significato)

6) La padronanza ambientale (possedere un senso di padronanza e capacità nell’utilizzare efficacemente le opportunità offerte dall’ambiente).

I risultati di questo studio ci fanno ben sperare come spiegano Antonella Gigantesco e Corrado Fagnani, coautori della pubblicazione:

“Ne è emerso che il benessere psicologico è influenzato sia da fattori ambientali non condivisi in ambito familiare che da fattori genetici. In particolare, questi ultimi influenzano abbondantemente le relazioni positive con gli altri e la padronanza ambientale, mentre i fattori ambientali giocano un ruolo preminente per ciò che riguarda l’autonomia e la crescita personale. I risultati hanno anche dimostrato come i fattori ambientali che hanno un’influenza sull’autonomia non sono gli stessi che agiscono sullo scopo nella vita, la crescita personale e l’accettazione di sé”.

Prevenire il disagio mentale e promuovere il benessere psicologico dunque è possibile?

“Possibile e  fortemente auspicabile, soprattutto in alcune particolari categorie come gli adolescenti o le puerpere, ma anche negli ambienti di lavoro: sappiamo infatti che l’assenza di benessere psicologico rende gli individui più vulnerabili allo stress e alle malattie, mentre la sua presenza aumenta le difese immunitarie individuali e favorisce le possibilità di recupero”.

Approfondimenti:

[Fonte: ISS]