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Gli esseri umani sono generosi e altruisti. Ma solo fino ai 2 anni

L’uomo è un animale sociale

diceva Aristotele. In effetti la specie umana può sopravvivere solo grazie alla comunità, e questa vicinanza si basa sulla generosità e l’altruismo. E allora perché l’egoismo e l’arrivismo sembrano avere la meglio nel mondo di oggi? Una spiegazione potrebbe darla Michael Tomasello, psicologo evoluzionista americano che ha appena pubblicato il suo libro “Altruisti nati – Perché cooperiamo fin da piccoli“.

La tesi sostenuta da Tomasello (la stessa sostenuta da grandi pensatori del passato come Rousseau), è che per sua natura l’essere umano nasce gentile e generoso verso gli altri, ma via via che cresce, perde questo suo altruismo, forse corrotto dalla società, il quale si trasforma sempre più in egoismo. Parlando proprio di Rousseau, Tomasello spiega la sua teoria, accettando quella del filosofo illuminista, ma facendole una piccola critica:

sostengo che i bambini si dimostrano collaborativi in molte situazioni ma non in tutte perché ogni organismo deve avere anche un po’ di egoismo per sopravvivere.

Si spiega così il perché di questa diminuzione della collaborazione con l’età. Nei suoi esperimenti contenuti nel libro, Tomasello spiega che, senza che nessuno gli dica nulla o gli insegni qualcosa, i bambini naturalmente vanno in aiuto degli adulti anche se non li conoscono. Ad esempio se un adulto non riesce a raggiungere un oggetto, loro si alzano e glielo vanno a prendere; se devono aprire un piccolo armadietto ma hanno le mani occupate, i bambini lo apriranno per loro, e così via.

Questi atteggiamenti, spiega lo psicologo, sono tipici del periodo tra 14 e 18 mesi d’età, come dimostrano i 22 bambini su 24 utilizzati nell’esperimento. Ma non si tratta solo di risolvere problemi pratici. I bambini infatti dimostrano anche di avere una certa empatia innata, dato che simpatizzano per quelli in difficoltà e dimostrano una certa sensibilità per i problemi altrui, osservando “con un’espressione partecipe” le azioni degli adulti. Peccato che poi, crescendo, tutto venga rovinato.

[Fonte: Repubblica]