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Memoria, imparare velocemente? Bisogna sapersi fermare

Imparare velocemente una tecnica o una materia? Non bisogna affannarsi a ripetere e continuare ininterrottamente esercizi, ma essere in grado di capire quando bisogna fermarci per far si che il cervello possa agire adeguatamente e consolidare ciò che ha appresso, facendolo passare dalla memoria a breve termine a quella  a lungo termine. Lo spiega uno studio condotto dall’Università inglese del New South Wales.

I suoi due autori, gli psicologi e ricercatori Ashley Soren e Joel Pearson con la loro ricerca hanno dimostrato che il metodo della “pratica continua” è tutt’altro che perfetto per apprendere nozioni: questo perché non darebbe modo al cervello di eseguire in maniera corretta il meccanismo della plasticità neuronale. Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista di settore Proceedings of the Royal Society e ci spiega, sfogliandolo, come le informazioni vengono immagazzinate dal nostro cervello.

Per aiutare la nostra memoria in questa pratica è necessario che la stessa possa trovare consolidamento a livello cerebrale. Solo se riusciamo a far “registrare” ciò che stiamo imparando alla nostra memoria a lungo termine possiamo essere certi di aver appreso quello che necessitavamo sapere in maniera definitiva. Questo è valido per l’atto dello studiare, ma anche per qualsiasi disciplina sportiva o azione manuale. Commentano i ricercatori:

Se le informazioni o i cambiamenti neuronali non sono adeguatamente consolidati, allora l’apprendimento sarà temporaneo.  Molti studi hanno dimostrato che non s’impara se non si dorme bene dopo una giornata di formazione. Allo stesso modo, il sovrallenamento può ridurre l’apprendimento se non si lascia il tempo necessario per il consolidamento.

Ecco quindi che il riposo adeguato, la “pausa” dopo lo sforzo dell’apprendimento si rivela necessaria per poter consolidare lo stesso. Se dovete studiare qualcosa, applicatevi con tutta la vostra volontà, ma date tempo alla vostra mente di riposare, in modo tale che il cervello possa archiviare i dati in modo definitivo.

Fonte | Proceedings of Royal Society

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