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Il fumo si combatte anche a tavola


Anche la tavola può aiutare a dire addio per sempre alla sigaretta. Ma perche, una volta acquisita l’abitudine al fumo, è difficile liberarsene? Lo abbiamo chiesto al dottor professor Marcello Mandatori, docente in Nutrizione, specialista in Ecologia Clinica.

Uno dei motivi è il fatto che la nicotina, tra le maggiori sostanze presenti nel tabacco, può creare nell’individuo dipendenza fisica e psicologica come, per esempio, colmare dei tempi morti, trovare coraggio in un momento di difficoltà, placare l’ansia, eccetera. Ma la sigaretta, come ormai tutti sanno molto bene, nuoce gravemente alla salute. Il fumo di tabacco oltre all’ipertensione arteriosa, alle patologie cardiovascolari, alle vasculopatie periferiche (fra le quali in primo luogo va ricordata l’arteriosclerosi) favorisce la formazione dei radicali liberi. Sostanze che, se prodotte in eccesso. non vengono neutralizzate dall’organismo e provocano un invecchiamento precoce dei tessuti.

La conseguenza? La formazione di rughe e perdita di luminosità e di elasticità della pelle. Il catrame, altra sostanza contenuta nel fumo di sigaretta, è, invece, un elemento cancerogeno, responsabile delle mutazioni genetiche che causano la comparsa dei tumori in vari organi. A farne le spese sono i polmoni, il cavo orale, la faringe, l’esofago, la laringe, il pancreas, i reni e la vescica. Per quanto riguarda le donne, inoltre, può provocare l’instaurarsi di una menopausa precoce, può favorire gli aborti spontanei e l’infertilità.

Ormai tutti sanno che smettere di fumare può portare ad una serie di reazioni (concentrate comunque solamente nel periodo iniziale) più o meno accentuate. Qualche esempio? Nei primi giorni è possibile che si manifestino sintomi quali irritabilità, ansia, sonnolenza, cefalea, difficoltà di concentrazione, crampi gastrici e tosse stizzosa. Ma, per fortuna, questi fastidi tendono a scomparire gradualmente, lasciando finalmente il posto ad uno stato di benessere generalizzato, dovuto principalmente al miglioramento della funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio.

Che cosa si può fare, dunque, per alleviare questi disturbi? Si possono assumere bevande stimolanti (tè, caffè, tisane a base di matè, karkadè, guaranà e rosa canina) che, senza provocare danni, possono supplire agli effetti eccitanti che la nicotina ha sul sistema nervoso. Inoltre, per placare l’ansia della mancanza di nicotina si può far uso, naturalmente senza eccedere, di alimenti quali i carboidrati, sia semplici (fruttosio, miele, ecc.) che composti, meglio se integrali (pasta, pane, riso e altri cereali). Questi, infatti, stimolano l’entrata in circolo della serotonina e dell’endorfina, due neurotrasmettitori importanti per la stabilizzazione dell’umore. Suggerisce ancora il professor Mandatori

Chi rinuncia al fumo può anche far uso di caramelle e gomme da masticare senza zucchero che forniscono un valore energetico limitato, oppure ancora si possono consumare dei bastoncini di radice di liquirizia. Tra un pasto e l’altro sarebbe consigliabile assumere frutta fresca e verdure. Questi alimenti, infatti, oltre a dare un senso di sazietà prolungato per il loro elevato contenuto di fibra e ad avere un contenuto calorico limitato, sono ricchi di vitamine e di sali minerali. Sostanze preziose che favoriscono la depurazione dell’organismo e aiutano a combattere la formazione dei radicali liberi.

I ricercatori americani raccomandano, sia ai fumatori sia a chi dopo aver coltivato a lungo questa pericolosa abitudine decide finalmente di abbandonarla, un consumo adeguato di integratori a base di vitamine del gruppo B e di vitamine C, E, A. Queste, infatti, risultano fondamentali nella lotta ai radicali liberi. Ma non basta.

Le stesse intervengono accelerando il processo di disintossicazione dell’organismo e facendo avvertire in modo meno pronunciato i fastidi provocati dall’astinenza dalla nicotina. Per aiutare ulteriormente la depurazione dell’organismo gli studiosi statunitensi consigliano, inoltre, di assumere ogni giorno metionina (100 mg), cisteina (100 mg) e cistina (150 mg), tutti aminoacidi con spiccata azione disintossicante.