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Vitamina E allunga la vita degli anziani, anche se fumano moderatamente

E’ vero che fumare fa male, ma probabilmente non tutti gli effetti benefici di cui godono i non fumatori sono da escludere se si accende una sigaretta ogni tanto. A seconda del livello di fumo e dell’assunzione di vitamina C all’interno della propria dieta, la vitamina E può prorogare la durata della vita degli uomini, secondo uno studio pubblicato su Age and Ageing.

Diversi grandi studi randomizzati sugli esseri umani hanno notato che la supplementazione di vitamina E non riduceva la mortalità. Tuttavia, l’effetto sulla mortalità media in un gruppo di persone di ogni età può mascherare un effetto della vitamina E sulla durata di vita.

Il dr. Harri Hemilä ed il professor Jaakko Kaprio, dell’Università di Helsinki, in Finlandia, hanno studiato l’effetto della vitamina E sulla mortalità a seconda dell’età, in un ampio studio che è stato condotto nel Paese scandinavo tra il 1985 ed il 1993. Lo studio si è limitato agli ultrasessantacinquenni, ed ha preso in considerazione 10.837 partecipanti. Tra tutti questi, la vitamina E non ha avuto effetti sulla loro mortalità quando avevano tra 65 e 70 anni, ma la mortalità è stata ridotta del 24% quando i partecipanti avevano più di 71 anni.

Tra i 2.284 uomini che assumevano vitamina C sopra la media e che fumavano meno di un pacchetto di sigarette al giorno, la vitamina E ha esteso la durata della vita di ben due anni oltre la media d’età. Tra gli altri partecipanti, la vitamina E non ha influenzato la mortalità, il che dimostra che non è la panacea per estendere la longevità, ma dev’essere “aiutata” con uno stile di vita più sano. I ricercatori hanno concluso che

se la vitamina influenza la durata della vita, è possibile che un vantaggio sul più anziano dei partecipanti potrebbe essere camuffato dalla grande maggioranza dei partecipanti allo studio di mezza età.

Pertanto, essi propongono di utilizzare questa scoperta per analizzare l’effetto della supplementazione di vitamina E in ampi studi che riguardano la salute degli anziani, e non solo mettendoli tutti nello stesso gruppo indiscriminatamente.

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[Fonte: Sciencedaily]