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Tonni contaminati, gli esperti consigliano di evitare i sushi-bar

Potrebbe essere una moda pericolosa soprattutto per la nostra salute. Cene e pranzi a base di sushi sono sempre più comuni, così come i sushi bar, che si stanno moltiplicando in qualunque grande città.

Tuttavia, dentro a questo tradizionale alimento giapponesi si annida un grave pericolo di inquinamento, almeno secondo quanto riportato dal giornale americano New York Times che mette in guarda sulla possibile contaminazione di mercurio di alcuni pezzi di tonno. Basterebbero sei pezzi alla settimana per superare la soglia di ingerimento stabilita dalle autorità sanitarie per questo metallo che può causare gravi intossicazioni.

E il pericolo non riguarda solo gli americani, in quanto il tonno presente sulle tavole italiane arriva da tutti i mari del mondo, quindi è molto difficile, se non impossibile, rintracciare la provenienza di questo grosso pesce, molto usato per farcire sushi e sashimi. Ancora, secondo un rapporto della Commissione europea il mercurio è presente nei pesci dei nostri mari in quantità maggiore rispetto a quella riscontrata nella fauna ittica dell’Atlantico.

Per risolvere momentaneamente il problema e non rinunciare al sushi esiste uno stratagemma, quello di scegliere pesci più piccoli, o ancora meglio crostacei o molluschi che ne contengono in percentuale molto meno. I pesci predatori come il tonno – afferma una ricercatrice dell’Istituto di scienza e tecnologia degli alimenti dell’Università di Parma – presentano i livelli più elevati di mercurio perché si accumula lungo la catena alimentare. La concentrazione di metallo aumenta poi con l’età del pesce, il peso e la superficie corporea.

Tutti accorgimenti che, se messi in pratica dai pescatori, possono ridurre la concentrazione di questo metallo. Il tonno assorbe tutto il mercurio assimilato anche dai pesci di cui si sono nutrite le sue prede: invece, i pesci piccoli e i molluschi hanno nel corpo solo quello assorbito dall’acqua. I ricercatori sottolineano che, mentre i molluschi eliminano il mercurio assorbito in sei mesi, ai peschi più grandi, come i tonni, occorre molto di più, anche anni.