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Allergia al latte vaccino, nel neonato, bambino e negli adulti: come si manifesta?

 L’allergia al latte vaccino, è meno diffusa  tra i neonati di quel che comunemente si pensa.  Può manifestarsi anche nei bambini in età scolare e negli adulti. E’ necessario distinguerla dall’intolleranza al lattosio. Quando si parla di questa patologia in particolare infatti, bisognerebbe parlare di allergia alle proteine contenute nel latte vaccino.

Allergia al latte vaccino nel bambino e nell’adulto

L’allergia al latte vaccino si manifesta  nel bambino con un incidenza compresa tra il 2% e il 3% , entro i tre anni di età con un forte picco tra i primi 3-5 mesi. Dopo i 3 anni, l’85% dei bambini affetti da questa patologia guariscono. Almeno dieci adulti su cento manifestano questa patologia. Sebbene infatti quasi sempre questa malattia tenda a “risolversi” nel corso degli anni nei bambini, alcuni di essi continuano a manifestarla nel corso di tutta la loro vita.

La maggior parte delle volte questa’allergia si manifesta per motivazioni congenite:  quindi il bambino “vi nasce”. In alcuni casi di affezione di adulto al contrario, l’allergia al latte vaccino rappresenta una reazione del sistema immunitario nei confronti del lattosio dovuta ad esempio, ad una lunga terapia antibiotica o al finire di un periodo di lunga astensione volontaria dal consumo di latte. Non solo: anche alcune patologie, scatenanti una reazione avversa nelle mucose dell’intestino possono causare il manifestarsi di questa allergia. Nello specifico parliamo di colite ulcerosa, ovvero l’infiammazione del colon con presenza di piccole perforazioni; il morbo di Crohn, ovvero un’infiammazione cronica della membrana che riveste internamente l’intestino e delle infezioni dell’apparato digerente derivanti da virus.

Differenza tra allergia al latte vaccino ed intolleranza

Molti tendono a confonderle, ma vi è una sostanziale differenza tra allergia al latte vaccino ed intolleranza al latte. Mentre nel primo caso  è il sistema immunitario ad reagire, in caso di intolleranza è il sistema metabolico a risentirne. In particolare si denota la scarsa presenza  o l’assenza totale di lattasi, l’enzima che consente di digerire adeguatamente il lattosio contenuto nel latte.

Allergia al latte vaccino: come si manifesta

I sintomi con i quali l’allergia al latte vaccino si manifesta, e questo è valido per ogni persona colpita a prescindere dalla sua età, sono appartenenti a tre “famiglie” differenti: abbiamo i sintomi gastrointestinali, che possono coinvolgere stati di diarrea e vomito; manifestazioni di tipo dermatologico, come irritazioni cutanee, orticaria ed eczema, e problemi di tipo respiratorio come la rinocongiuntivite, l’asma e l’edema polmonare nei casi più gravi, ovvero la formazione di liquido nei polmoni.

Allergia al latte vaccino: cosa mangiare

Vi sono sostanziali differenze tra i rischi nei quali possono intercorrere bambini ed adulti rispetto ad una sintomatologia in comune. Questo è dovuto alla differenza robustezza fisica ed alla forza del sistema immunitario.  La compromissione dello stesso, specialmente nei casi in cui l’allergia si manifesta con problemi di tipo gastrointestinale, può portare con molta facilità i soggetti a sviluppare sindromi da malassorbimento.

E se un adulto può facilmente ovviare al problema attraverso una dieta specifica che non comprenda latte vaccino o alimenti contenenti lattosio attraverso l’assunzione di cibi alternativi, per il neonato ed il bambino in fase di sviluppo, vi è la necessità di trovare un latte che sia in grado di dare loro modo di assimilare gli stessi nutrienti, al fine di evitare un arresto nella crescita psicofisica.  Questi che ora vi elencheremo possono rappresentare dei validi sostituti:

  • Latte di soia (potrebbe causare a sua volta allergia)
  • Latte di riso
  • Latte elementare (un mix tra quello di soia e sali minerali, vitamine e glucidi)
  • Latte di asina (molto difficile da reperire)

Per ciò che riguarda gli adulti, anche il latte di soia ed il latte di capra possono rappresentare un valido alimento. Si tratta di due tipi di latte per la quale la somministrazione se possibile viene evitata nel neonato e nel bambino, perchè in grado di scatenare reazioni analoghe di intolleranza ed allergia.

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