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Contraddizioni Mondiali: il cibo spazzatura pubblicizza la Coppa del mondo

L’evento dell’anno che attira milioni di fan potrebbe diventare la più grande pubblicità negativa che si sia mai vista. I migliori atleti del pianeta si stanno incontrando in questi giorni in Sudafrica per la Coppa del Mondo, ma un evento sportivo che dovrebbe essere il portabandiera del salutismo è minato dalla scelta dei giganti del “cibo spazzatura” di sponsorizzare il torneo.

McDonald’s, Coca Cola e Budweiser hanno investito centinaia di milioni di dollari nel mondo del calcio e dunque non potevano mancare nell’evento principe, il Mondiale. Ma i nutrizionisti del Sudafrica hanno mostrato preoccupazione per i giovani che possono essere particolarmente vulnerabili all’associazione eroi sportivi-prodotti alimentari ricchi di grassi e zuccheri.

Secondo Thami Bolani, presidente del Forum nazionale dei consumatori, il torneo sarebbe stato

l’opportunità perfetta per educare tutte le comunità a mangiare sano ma abbiamo perso il treno definitivamente.

Il World Cancer Research Fund afferma di avere prove convincenti che il grasso corporeo in eccesso aumenta il rischio di sei tipi di cancro, ed ha aggiunto che la FIFA è stata irresponsabile nella scelta degli sponsor.

E’ deludente che queste società siano state scelte come sponsor e partner. Dovremmo essere realistici e accettare che la sponsorizzazione esistente sia ormai in atto. Ma sarebbe un impulso grandioso per la salute pubblica se il mondiale FIFA avesse considerato questo problema annunciando che non avrebbe stretto accordi con le imprese che promovuono prodotti insalubri

ha affermato il general manager della fondazione Teresa Nightingale. I loghi degli sponsor appaiono sullo schermo durante le partite, in televisione sotto il punteggio, sui pannelli pubblicitari e così via. La rivista britannica Men’s Health ha previsto che uno spettatore medio durante una partita immette nel proprio corpo l’equivalente di 1.900 calorie bevendo quattro lattine di birra, mangiando tre fette di pizza, mezzo pacchetto di patatine annaffiate dalle solite salsine.

I rappresentanti delle aziende sul banco degli imputati si difendono spiegando che i loro prodotti non fanno così male (McDonald’s ad esempio afferma di vendere anche le insalate), e che consigliano sempre ai loro clienti di fare attività fisica regolare, ma la realtà, come spiega la dietologa Theresa Marie all’AFP, è diversa:

il vero problema è una generale ignoranza. Le persone dovrebbero essere ben informate sulle loro scelte.

Attenzione dunque a quello che mangiate durante e anche dopo il Mondiale, e concentratevi più sul gioco e molto meno sulle pubblicità.

[Fonte: Health24]