Home » Dipendenze » Imodium usato come nuova droga?

Imodium usato come nuova droga?

Imodium usato come nuova droga: è questa l’incredibile trend che giunge da oltreoceano per la ricerca dello sballo da parte delle persone che non possono permettersi le sostanze stupefacenti tradizionali. Le motivazioni di questa scelta sono legate ai suoi effetti.

L’anti-diarroico infatti sta diventando man mano la scelta di elezione di coloro che sono affetti da una dipendenza da oppiacei. Il medicinale, perfetto per calmare la peristalsi in caso di problemi gastrointestinali, se assunto in dosi molto elevate è in grado di ricreare lo stesso sballo che si potrebbe raggiungere con l’eroina ed altre sostanze simili. A renderlo noto è un articolo pubblicato sulla rivista di settore Annals of Emergency Medicine che sottolinea come questo farmaco, tra le altre cose, sia stato scelto per la facilità di reperibilità ed il prezzo molto basso.

Non molti sanno che il loperamide, il principio attivo su cui l’Imodium è basato, è un agente oppioide. Come spiega il dott. Scott Krakower, specializzato in dipendenze presso il Franklin Hospital di New York

[Il loperamide] è una agente oppioide che aiuta a fissare i recettori dello stesso nel cervello causando euforia e sballo se preso in dose elevate.

Ed è proprio la quantità di questo principio attivo che deve essere presa per raggiungere lo sballo a preoccupare i medici. Le dosi di Imodium da assumere per raggiungere l’effetto “desiderato” variano nelle persone affette da dipendenza da oppiacei dalle 50 alle 300 al giorno.  E se la sensazione è quella dell’assunzione di una dose di eroina, morfina o ossicodone, gli effetti collaterali di tale “sballo” sono comparabili a quelli di una sostanza stupefacente come quelle appena citate: problemi cardiaci, insufficienza renale ed epatica ed in alcuni casi anche la morte.

La facilità con la quale è possibile acquistare il medicinale negli Stati Uniti, circa 400 pastiglie a meno di 10 dollari, sta rendendo quasi impossibile contrastare il fenomeno.

Photo Credits | bikeriderlondon / Shutterstock.com