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Mal di schiena, la giusta postura aiuta a curarlo

 Quando si effettua un lavoro sedentario, di ufficio, spesso è la postura a farne le spese. Ed in quel caso il mal di schiena è un compagno di viaggio assicurato.  Un gruppo di medici del lavoro dell’Università di Bologna hanno messo a punto una serie di tre esercizi per porre un freno a questo problema, ispirandosi alla tecnica di fisioterapia sviluppata da Philippe Souchard negli anni 80.

Gli esercizi sono finiti all’interno di un vero e proprio studio pubblicato sulla rivista BMC Musculoskeletal Disorders. Spiega Paolo Pilastrini, il coordinatore della ricerca:

Il metodo si basa sul principio che il sistema muscolare sia composto da catene di muscoli che si contraggono sotto l’influenza di fattori costituzionali, comportamentali e psichici. L’obiettivo è di ripristinare un equilibrio armonico tra contrazione e rilassamento dei vari gruppi muscolari, in modo da evitare posizioni asimmetriche.

Il mal di schiena infatti non si risolve ma si intensifica con quelle posizioni che involontariamente prendiamo per non sentirlo più.  Ed è proprio per questo che la rieducaziuone posturale globale di Souchard viene comunemente considerata ottimale contro questo disturbo e la lombalgia. Continua Pilastrini:

La tecnica era già stata sperimentata con successo per altre malattie delle ossa e delle articolazioni. Noi abbiamo scelto le 3 posture di rieducazione posturale che potevano essere più adatte a riarmonizzare la zona lombare e le abbiamo messe a confronto con gli esercizi di stabilizzazione tradizionalmente insegnati in palestra, basati sull’attivazione selettiva e con varia intensità di specifici gruppi muscolari.

Il tutto è stato “sperimentato” su due gruppi composti da 50 pazienti al di sotto dei 50 anni di età che mostravano di soffrire di mal di schiena da almeno 3 mesi. Il programma messo a punto dai ricercatori è stato ovviamente gestito da fisioterapisti esperti per due sessioni a settimana per cinque settimane.

I risultati sono stati straordinari, quasi la metà dei pazienti ha riferito un miglioramento sensibile delle proprie condizioni.

Conclude il ricercatore:

Se gli effetti benefici si prolungassero per un anno, il trattamento potrebbe essere coperto dal sistema sanitario nazionale, che prevede l’esenzione per un ciclo di fisioterapia l’anno.

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Fonte: BMC