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Allattamento al seno, donne rinunciano per paura

L’allattamento al seno è basilare per dare al neonato un’alimentazione ottimale nei primi mesi della sua vita e la protezione che necessita, attraverso la madre ed i suoi anticorpi nel latte. Eppure qui in Italia questa pratica sebbene diffusa non lo è quanto dovrebbe: molti studi parlando di percentuali contenute tra il 60% e l’89%. Perché? Perché le donne hanno paura di farlo male.

E parliamo solamente dei dati registrati all’atto della dimissione. A tre mesi di età si scende al di sotto del 50% per l’allattamento esclusivo e al 69% per quello misto biberon- seno. Con numeri che scendono sotto al 10% dopo i sei mesi di età del bambino. Un comportamento in pieno contrasto con ciò che l’Organizzazione mondiale della Sanità prevede in questo caso, ovvero l’allattamento esclusivo fino ai sei mesi dopo i quali partire con lo svezzamento integrando con alimenti solidi almeno fino ai due anni.

Un consiglio dettato in base all’unicità nutrizionale ed immunitaria del latte materno. Eppure la paura di non farcela porta le donne ad allattare anche meno del dovuto. Gli ostacoli sembrano sempre troppo difficili da superare: solo le donne che seguono corsi di preparazione alla nascita o possono contare sull’appoggio di persone motivate e preparate riescono nell’“impresa”. In questa situazione anche il coinvolgimento del padre del bambino può essere molto importante: il suo ruolo deve essere, secondo gli esperti, quello di difensore della moglie, contro ingerenze famigliari non adeguate. Pareri discordanti e non preparati infatti possono insinuare molti dubbi nella donna in merito all’allattamento al seno, con il risultato della rinuncia. E’ per questo che nel nostro paese,  negli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, di Palermo, sta per nascere in ambulatorio specifico che si occuperà solo di allattamento al seno.

Affinché le donne superino questa paura inutile, anche il personale ospedaliero, secondo gli scienziati, deve essere opportunamente pronto a sostenere le neomamme, che spesso devono rinunciare a questa opportunità per via del lavoro. E soprattutto, questo è un messaggio diretto alle donne, non fatevi fuorviare dal “sentito dire”: i casi di vera ipogalattia sono il 2-3% del totale. Evitate di essere schiavi di ciucci, altre tipologie di liquido o leggende metropolitane: fate attaccare il vostro bambino al seno. Se pensate che la produzione di latte stia diminuendo fatelo lo stesso: sarà la suzione del bambino con la sua forza, a darvi modo di produrre maggiore latte.

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