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Acqua:sai cosa bevi?

Ogni giorno ne dovremmo bere un litro e mezzo per stare bene e sono moltissime le ricette che ne richiedono l’utilizzo per la loro realizzazione, basti pensare a minestre, stufati, verdure bollite, te, caffè. Stiamo parlando dell’acqua che è fondamentale per il nostro metabolismo, ci disseta, rende la pelle luminosa, ci sgonfia, depura e aiuta a mantenerci in linea.

Gli studiosi hanno addirittura evidenziato che le persone in sovrappeso hanno sistemi cellulari disidratati e che una dieta ha successo se introduce più acqua nelle cellule così da rinvigorirle affinché possano bruciare più grassi. Gli impianti di trattamento dell’acqua potabile, quella che esce dai rubinetti di casa, aggiungono però cloro al punto di ingresso dell’acqua per rimuovere germi e, anche se la quantità di questo disinfettante non è considerata dannosa, esiste una discreta possibilità che tale elemento si associ a composti organici e produca sostanze tossiche come idrocarburi clorurati con conseguenti difficoltà per la salute.

 C’è poi un altro problema. Solfati di calcio e magnesio e anche cloro compromettono il gusto dell’acqua o la funzione degli elettrodomestici mentre il bicarbonato di calcio o magnesio alterano soprattutto il sapore delle bevande e dei cibi caldi. Una buona soluzione al problema sono i filtri che riducono la durezza dell’acqua potabile.

 I risultati sono: migliore gusto dell’acqua per le bevande calde e per i cibi cotti e calcificazione ridotta negli elettrodomestici. La durezza dell’acqua può interferire sul corretto sviluppo di piante e fiori bloccando le cellule vegetali, responsabili di fornire alla pianta un adeguato apporto idrico. Se filtrata, questa è in grado di migliorare la salute delle nostre piante da vaso e prolungare la vita dei fiori recisi. Ma non solo.

 Anche la cura dei capelli sembra trarne giovamento: un alto contenuto salino richiede fino al 100% in più di shampoo e ciò naturalmente oltre a inquinare può irritare i nostri capelli. Lo stesso vale per i gel e i saponi per la doccia. Una soluzione potrebbe essere, quindi, quella di purificare l’acqua. In commercio esistono addolcitori e filtri adatti allo scopo. I primi, gli addolcitori, sono generalmente collegati all’impianto idraulico e vengono utilizzati per rimuovere la durezza temporanea dall’acqua impedendo gli accumuli di calcare negli elettrodomestici, come le lavatrici.

 I secondi, i filtri, contengono una combinazione di resina a scambio di ioni e carbone attivo. Il carbone assorbe cloro, pesticidi e agenti inquinanti organici, migliora il sapore ed elimina gli odori. La resina a scambio di ioni rimuove la durezza temporanea, che causa la formazione di calcare; inoltre, riduce significativamente i livelli di metalli quali alluminio, rame e piombo.

Ma, che vantaggi presentano queste apparecchiature? Per prima cosa una netta diminuzione dell’inquinamento. Gli addolcitori permettono soprattutto di ridurre le spese di manutenzione e consumo di energia degli elettrodomestici. Diverso è il discorso per quanto riguarda i filtri, la cui applicazione riduce in particolare lo stress legato all’acquisto ed al trasporto dell’acqua in bottiglia, con un notevole risparmio di soldi e tempo.

Il principale vantaggio si può riassumere nella formula: meno rifiuti e minor inquinamento ambientale. In Italia si registra il più alto consumo di acqua minerale, tanto che solo due persone su dieci bevono quella proveniente dall’acquedotto. E il business ha davvero raggiunto cifre da capogiro: ogni italiano consuma 172 litri di minerale in un anno, il che si traduce in 90 bottiglie di plastica e una trentina di vetro. E visto che la popolazione ammonta a circa 55 milioni di abitanti i conti sono presto fatti: sono quasi 5 miliardi le bottiglie di plastica da smaltire ogni anno.

Inoltre, tenendo conto che la raccolta differenziata della plastica ne intercetta solo il 20% circa, almeno 4 miliardi di bottiglie sono destinate a finire in discarica. Il fatto è che la loro vita è quasi eterna, infatti anche se distrutte dall’inceneritore possono essere responsabili dell’emissione in atmosfera di composti tossici come l’acido cloridrico, i metalli pesanti e le diossine. Oltre a questo c’è il problema dell’impatto ambientale dovuto al trasporto su gomma delle bottiglie con spostamenti del tutto irrazio nati che portano acque del sud e nord e viceversa.