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Bere quattro bicchieri di latte al giorno riduce il rischio fratture

Bere quattro bicchieri di latte al giorno riduce del 72% il rischio di fratture. A dimostrarlo uno studio internazionale coordinato dall’università di Zurigo e dalla scuola di medicina di Darthmouth, i cui risultati sono stati anticipati sul prestigioso quotidiano parigino Le Figaro, presentato in occasione del Congresso europeo annuale di reumatologia (Eular) che si tiene in questi giorni proprio nella bellissima capitale francese.

Lo studio ha coinvolto 930 persone tra i venti e gli ottanta anni, tutte in buone condizioni di salute. Il campione è stato suddiviso in due gruppi: ad uno sono stati somministrati 1.200 milligrammi di calcio al giorno (equivalenti a quattro bicchieri di latte) tutti i giorni per quattro anni, agli altri un placebo. Mentre nel primo gruppo si è verificato un solo caso di frattura all’anno, nel secondo i casi sono stati ben 14.

Tuttavia il rischio per gli individui del primo gruppo è tornato ad aumentare una volta terminato lo studio e, di conseguenza, l’assunzione giornaliera della quantità adeguata di calcio. Da qui la conclusione degli studiosi: per preservare la salute delle ossa occorre includere nella dieta abbondanti quantità di alimenti ricchi di calcio come il latte e i suoi derivati durante tutto il corso della vita. Non basta mantenere questa abitudine solo durante l’infanzia e l’adolescenza come si crede comunemente.

Al Congresso parigino si parla anche di osteoporosi attraverso la diffusione di dati piuttosto sconfortanti circa la “fedeltà” alle cure per questa patologia da parte delle donne italiane. Circa il 60% di esse abbandona infatti la terapia dopo un anno e il 65% assume i farmaci durante i primi sei mesi in modo saltuario e discontinuo.

Colpa della disinformazione circa i rischi comportati dall’osteoporosi che causa ogni anno in tutto il mondo circa tre milioni di fratture a gambe e braccia e oltre un milione e mezzo di rotture della colonna vertebrale. Rischi che potrebbero essere ridotti rispettivamente del 45 e del 62% se venisse assunta in maniera regolare la terapia prescritta.