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Nuovo test su purezza eroina potrebbe salvare migliaia di vite

La droga uccide la vita. Non ci sono giustificazioni plausibili a una simile offesa nei confronti della propria salute, dell’incolumità fisica e mentale cui si attenta assumendo sostanze stupefacenti.
Lungi da noi giustificare simili comportamenti insani, dando notizia di un nuovo potente strumento capace di “salvare il salvabile“, fornendo delle prove sulla purezza dell’eroina spacciata per le strade e nei parchi.

Lo stanno approntando scienziati spagnoli, al lavoro da tempo su un particolare tipo di test capace di determinare la “qualità” e il livello di purezza della letale polvere bianca.
Procedimento, questo, che consenterebbe agli investigatori di identificare immediatamente le partite di droga più impure e le forme più tossiche vendute dagli spacciatori, senza alcun senso dell’etica, che mettono in pericolo migliaia di vite.


A differenza dei tradizionali test, quello realizzato dai ricercatori spagnoli non distruggerebbe l’originale droga campione.
Lo studio è stato effettuato da un team di studiosi guidati da Salvador Guarrigues che hanno sottolineato l’esigenza di un simile strumento per scongiurare i rischi di morte da overdose.
Spesso, infatti, l‘eroina viene mescolata con gesso, farina e altre sostanze da taglio, esponendo a seri rischi i tossicodipendenti che ne fanno uso senza conoscere l’esatta quantità contenuta nella dose assunta, nè il livello di purezza.

I test convenzionali adottati sino ad ora per determinare la purezza dell’eroina spacciata in strada comportano la distruzione del campione stesso di droga e richiedono tempi di preparazione del campione più lunghi.
Il nuovo metodo di analisi brevettato dai ricercatori spagnoli, denominato Diffuse Reflectance Near-Infrared Spectroscopy (DR-NIR), risulterebbe invece più veloce e facile da usare.
Si tratta, in sostanza di utilizzare un fascio di luce a infrarossi su un campione, determinando la sua composizione chimica, e dunque il suo livello di purezza, sulla base della lunghezza d’onda della luce emessa.

Gli studiosi hanno applicato questa tecnica su 31 campioni di stupefacenti che giravano illegalmente sul mercato della droga spagnolo.
Le dosi contenevano dal 6 al 34% di eroina, percentuale che è stato possibile determinare con precisione impiegando il nuovo test del DR-NIR, che ha garantito in modo rapido una risposta sul contenuto chimico dei campioni in analisi.